Pedonalizzazioni, Busto al Centro replica ai commercianti: “Un progetto meditato farà bene ai negozi”
Gli esponenti della lista civica di centro rispondono alle critiche arrivate da alcuni commercianti del centro in merito alle osservazioni presentate al piano urbano del traffico
Busto al Centro risponde a chi li chiama in causa nella discussione sull’ipotesi di allargamento della zona pedonale del centro cittadino, invitando chi ha tirato in ballo la loro osservazione a leggere gli atti depositati: «Innanzitutto vogliamo chiarire che, nell’ambito delle osservazioni relative al Piano Urbano del Traffico (PUT) recentemente presentato dall’Amministrazione, la nostra “osservazione” presentata rispetto a quanto previsto per le due piazze Garibaldi e Trento/Trieste, tende unicamente a migliorare il traffico, sia privato che pubblico, senza ridurre le attuali possibilità di accesso e le aree di parcheggio. Gli atti depositati, per chi li volesse consultare, rendono testimonianza di quanto sopra».
Aggiungono anche che «con gli accorgimenti suggeriti, si sarebbe potuta creare una ulteriore (limitata) area protetta per i pedoni e a disposizione degli esercizi di affaccio nella zona adiacente alla fontana. Nulla quindi da classificare sotto il titolo di “allargamento dell’Area Pedonale”. Nel caso specifico e nelle altre nostre “osservazioni” l’attenzione alle esigenze del Commercio è stata massima (si può verificare, sempre negli atti depositati, anche riguardo altre situazioni come Piazza S.Maria, via Montebello e via Palestro».
Gli esponenti di Bac ci tengono a fare queste precisazioni perché hanno ritenuto che questo non fosse il momento di grandi cambiamenti «e non certo perché tutto debba rimanere forzatamente “come è ora” o perché “sia dimostrato che l’allargamento delle zone pedonali non giovano al commercio”. Sinceramente, quando ben meditato, è invece dimostrato il contrario».
I punti sono altri ed ecco l’elenco che fanno da Busto al Centro.
-Il PUT, dal quale nasce tutta la discussione, è un documento programmatorio non definitivo ma importante che non doveva essere forzato in questo momento di difficoltà pandemica e pre-elettorale. Questo ha dato luogo alle istintive preoccupazioni dei Commercianti, già sottoposti a ben altre preoccupazioni; come conseguenza di ciò l’Amministrazione, paventando conseguenze elettorali, è stata costretta ad una serie di frettolose e poco convincenti rassicurazioni , mentre il PD, per analoghe ragioni, si è impegnato in un negazionismo a 360 gradi, magari non in linea con le opinioni espresse in altri momenti. Tutte tensioni, insomma, delle quali si poteva fare a meno e che andranno ad incidere su un futuro e più sereno discorso sul tema.
– Su dei temi importanti, insomma, l’eccessivo attivismo pre-elettorale, scatenato da una fantasia poco verificata, non è opportuno e probabilmente nemmeno pagante.
-Il PUT, l’eventuale allargamento dell’Area Pedonale, la ciclopedonalizzazione ed altri importanti argomenti che coinvolgono pesantemente la cittadinanza, dovranno essere discussi in momenti più sereni e più adeguati, con il coinvolgimento vero e totale delle parti interessate e con riferimento a dati ed esperienze di altre realtà comunali, tali che non vengano approvati o contrastati unicamente sulla base del “sentito dire” ma nemmeno nel “cambiare tutto perché nulla cambi”.
-Il vero tema da affrontare riguarda l’intero centro cittadino partendo dal presupposto che il centro di una città rappresenta il “salotto buono” nel quale sentirsi a proprio agio, disponibili alla sosta, all’acquisto, al passeggio e al quale si ritorna con piacere, con vantaggio dell’immagine e del carattere di tutta la città .
Le conclusioni di Busto al Centro: «Città come Varese hanno compreso questo messaggio. Oggi il nostro centro cittadino non si può certamente definire brutto ma sicuramente impersonale e, purtroppo, non adeguatamente mantenuto. Un progetto globale di riqualificazione del centro è la vera strada da intraprendere. Riqualificare significa intervenire in maniera progettualmente coordinata con nuove tecnologie di illuminazione, con un verde più studiato, con un arredo più legato alla pavimentazione, con
interventi sugli edifici non adeguatamente manutenuti ed altro. Ma soprattutto con una più adeguata manutenzione del quotidiano, superando le attuali visibili carenze di pulizia, cura degli arredi, illuminazione e quant’altro. Non si può definire certo un salotto. Sarebbe un vantaggio anche per qualità della frequentazione e della sicurezza e in un contesto progettuale di tale tipo sarà più facile discutere e decidere, da parte di tutti, dell’opportunità o meno di ampliare la zona pedonale».
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