Azzate mette in piazza un tricolore di 50 metri per celebrare la vittoria agli Europei
La storia, un po' complessa, di una bandiera realizzata grazie alla buona volontà di tanti cittadini e alla generosità di un'azienda di Brunello

Questa è la storia di una bandiera italiana lunga 45 metri che nel giro di un paio di giorni si è ristretta, ma in maniera inversamente proporzionale all’orgoglio di chi l’ha realizzata e montata.
Lo scenario è quello della piazza di Azzate, da tempo in via di riqualificazione. Il cantiere è delimitato dalla solita rete di plastica arancione ed è su quella rete che il sindaco Gianmario Bernasconi, lunedì 12 luglio, decide di far montare un grandissimo tricolore in onore della vittoria dell’Italia ai campionati Europei di calcio. Un’idea apparentemente banale ma che ha innescato in paese un circolo virtuoso, come racconta il sindaco.
«In un palazzo di Brunello avevano steso tre lunghi teli, uno rosso, uno bianco e uno verde, che arrivavano fino a terra. L’effetto era davvero scenografico. Siamo andati a capire se potevamo fare qualcosa di simile ad Azzate e quando siamo arrivati lì abbiamo scoperto che i teli erano stati offerti da un’azienda locale che produce tessuti, la Brunello Spa: una ditta con dirigenti giovani e dinamici. Ci hanno consigliato di provare a chiedere se potessero regalare qualche metro di tessuto anche al Comune di Azzate e così abbiamo fatto. Sono stati tutti gentilissimi e ci hanno donato quasi 50 metri di stoffa».
Ma come cucirla e costruire una bandiera? «Non abbiamo edifici abbastanza alti per farla cadere in verticale e così abbiamo pensato di cucire una lunga bandiera in orizzontale», spiega ancora il sindaco. Detto fatto vengono contattate le Mamme in Cerchio, l’associazione di Azzate che si prende cura in vari modi delle famiglie del paese organizzando eventi culturali e sociali: «Un gruppo di volontarie s’è messo all’opera e in un pomeriggio hanno cucito una bandiera lunga 45 metri. Martedì siamo andati a montarla in piazza, accanto alla pesa».
E qui il primo guaio: il temporale strappa la bandiera e la getta a terra. «Nessun problema: l’abbiamo raccolta dal fango, scucita e lavata – spiega ancora il sindaco-. Le Mamme in cerchio si sono rimesse all’opera e l’hanno ricucita, questa volta facendola un po’ più corta. Mercoledì l’abbiamo rimontata».
La sera però qualcuno decide di imbrattarla: «Al mattino i carabinieri ci hanno avvertito che l’avevano tolta nel cuore della notte perché i Do.Ra. avevano lasciato la loro firma con le bombolette spray, scrivendoci sopra “Comunità dei Dodici Raggi”». I Do.Ra. sono un gruppo neonazista della provincia di Varese, già al centro di indagini da parte della magistratura e recentemente sanzionato dalla questura per aver organizzato una manifestazione il 30 maggio, violando le norme Covid.
Che fare quindi? Abbattersi e rinunciare o riprovarci? «Abbiamo scelto di riprovarci – spiega il sindaco Bernasconi – Ne abbiamo cucita un’altra e giovedì pomeriggio l’abbiamo montata. È molto più piccola ma non importa. Volevamo solo festeggiare la vittoria del nostro paese agli Europei, niente di più, niente di ideologico ma evidentemente c’è chi non riesce ad uscire dalle contrapposizioni e vuole lo scontro ad ogni costo. La nostra risposta è questa. Volevamo festeggiare e ci siamo riusciti, prima di tutto chiamando a raccolta la comunità, ricevendo l’aiuto e la collaborazione di tante persone. Questa mattina la bandiera era ancora lì e ne siamo felici. In ogni caso l’azienda di Brunello ci ha fatto sapere che, servisse, di stoffa per costruire altre bandiere ce ne regalerà ancora».
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