Strage del Mottarone, il Giro d’Italia aiuta il piccolo Eitan: “Il territorio c’è”
Consegna mercoledì mattina dei premi per la 19° tappa. Il sindaco di Baveno Alessandro Monti: “Vicinanza alle famiglie delle vittime e ripartenza sono le nostre priorità”
Una cerimonia sobria ma che va oltre il valore simbolico di una ferita ancora aperta per i cuori dei parenti delle vittime e per un territorio ancora attonito, che ha perso uno dei suoi simboli.
A Verbania questa mattina al parco di villa Giulia si è tenuta la cerimonia per la consegna ai familiari di Eitan, il piccolo sopravvissuto alla strage della funivia del Mottarone, dei premi raccolti dai ciclisti professionisti nella 19° tappa del Giro d’Italia.
A consegnare i fondi raccolti – circa 30 mila euro – c’era Gianni Bugno, Presidente CPA associazione mondiale dei ciclisti professionisti e a ritirali, a nome della famiglia di Eitan, il rabbino Capo di Torino Ariel Di Porto.
Inoltre alla cerimonia hanno partecipato Giorgio Orrù vicario del Prefetto di Verbania, i sindaci di Verbania Silvia Marchionini, di Stresa Marcella Severino, di Baveno Alessandro Monti e l’assessore allo sport di Verbania Patrich Rabaini.
Per Alessandro Monti, primo cittadino di Baveno quella di stamani è «l’ennesima dimostrazione che nostra comunità c’è e funziona. Siamo orgogliosi di quello fatto e di quello che il territorio sta facendo».
La situazione è ancora pesante sia per chi è rimasto, i parenti delle vittime, sia per un territorio segnato, al centro dei riflettori e con uno dei suoi simboli andato distrutto e tuttora fermo. «Ora gli obiettivi sono e rimangono due: la vicinanza, l’aiuto alle famiglie. E la ripartenza. L’attrazione del Mottarone da sempre è la funivia, ma ora in molti senza questa infrastruttura sono più riottosi a raggiungerci».
La strada per salire in auto, in cima alla montagna è difatti privata, e per accedervi è necessario pagare un pedaggio.
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