Via al cantiere per il ripristino della funivia di Monteviasco: operai al lavoro per sei settimane

Un passo che arriva dopo il via libera al progetto di ristrutturazione arrivato a giugno dall’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi. Il sindaco: "Un segno di speranza per tutti ma non sarà secondaria la partita della gestione dell'impianto"

lavori funivia monteviasco

I lavori per il ripristino dell’impianto funiviario di Piero – Monteviasco sono cominciati. A quasi tre anni dall’incidente mortale che ha sospeso e poi bloccato definitivamente le attività della funivia, gli operai dell’azienda leader degli impianti a fune Doppelmayr Italia Srl hanno preso possesso del cantiere e avviato la preliminare fase di manutenzione e controllo.

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Un passo che arriva dopo il via libera al progetto di ristrutturazione arrivato a giugno dall’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi, organo periferico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

«Una notizia che ci ridà speranza – spiega il sindaco di Curiglia con Monteviasco Nora Sahnane -. Il cantiere, salvo imprevisti, avrà una durata di circa sei settimane e il nostro sogno è che si possa salire sull’impianto entro Natale».

La prima cosa che verrà fatta dall’azienda sono le manutenzione e i controlli di tutti i componenti, un processo dall’esito non scontato visto che sono quasi tre anni che la funivia è ferma.

Per coprire l’intervento Regione Lombardia ha stanziato un finanziamento di 287.200 euro e, parallelamente ai lavori strettamente necessari a riattivare l’impianto, partiranno nelle prossime settimane anche quelli per l’abbattimento delle barriere architettoniche nella stazione di monte che prevedono l’installazione di una piattaforma elevatrice.

La partita della gestione dell’impianto

Se l’avvio dei lavori di ristrutturazione e il nulla osta di Ustif costituiscono l’intervento preliminare per l’attivazione dell’impianto non è per nulla secondaria la partita della sua gestione.

È una questione in capo all’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale (TPL) del bacino di Como, Lecco e Varese. Si tratta dell’ente pubblico che si occupa dell’esercizio delle funzioni degli enti locali in materia di trasporto pubblico locale.

«La gestione dell’impianto non è ancora definita ed è tutt’altro che secondaria – spiega Sahnane -. Il funzionamento della funivia richiede personale specializzato e il fatto che ci troviamo “alla periferia del mondo” di sicuro non gioca a nostro favore ma stiamo seguendo da vicino la questione e confidiamo che tutto vada per il meglio».

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Pubblicato il 01 Settembre 2021
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