Mastoplastica additiva: le protesi che durano tutta la vita esistono davvero?

Alcuni chirurghi estetici affermano di utilizzare protesi al silicone che non hanno bisogno di essere sostituite. Ma è davvero così? Lo abbiamo chiesto al Dott. Montemurro, chirurgo plastico di Varese

Dott. Paolo Montemurro

La mastoplastica additiva è sicuramente uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti dalle donne di tutto il mondo. Sono infatti in molte a voler aumentare le dimensioni del proprio seno e sono altrettanto numeroso quelle che, avendo vissuto una gravidanza o un periodo di forte dimagrimento, vogliono ripristinarne il volume perduto.

Chi decide di rifarsi il seno, qualunque sia la ragione, deve tuttavia mettere in conto che dovrà affrontare ulteriori interventi di chirurgia plastica durante il corso della propria vita. Ciò è determinato dal fatto che ad un certo punto sarà certamente necessario cambiare le protesi, a causa del processo di invecchiamento cui anche esse vanno incontro

Le protesi a vita sfortunatamente non esistono” – ci spiega il Dott. Montemurro, chirurgo plastico presso la Clinica Isber di Varese – “La confusione nasce dal fatto che purtroppo ci sono dei chirurghi che, per vendere l’intervento di mastoplastica additiva, promettono di usare protesi che possono essere tenute per sempre. Questo però non corrisponde a vero anche perché, se queste protesi esistessero davvero, tutti i chirurghi le userebbero ovviamente”.

L’intervento di cambio protesi, quindi, è inevitabile e il tempo medio in cui queste possono essere tenute all’interno del proprio corpo è di circa 10 -15 anni. Per cercare di capire meglio quali siano le motivazioni principali che rendono necessaria la sostituzione delle protesi al silicone in quelle donne che hanno deciso di rifarsi il seno, abbiamo deciso di approfondire questo argomento con il Dott. Montemurro, che vanta circa 2.000 interventi di mastoplastica additiva nel suo curriculum.

Cambio protesi: perché è necessario farlo?

“La motivazione più importante a causa della quale è necessario cambiare le protesi e che queste ultime invecchiano” – ci spiega il Dott. Montemurro dal suo studio di Varese. Questo invecchiamento può portare essenzialmente a tre conseguenze.

La prima è il cosiddetto fenomeno dell’incapsulamento secondo cui il corpo inizia a produrre un tessuto cicatriziale, denominato capsula, attorno alla protesi al silicone. Questo tessuto può poi diventare molto spesso e stringersi attorno alla protesi, portando ad un indurimento del seno (la cosiddetta contrattura capsulare).

La seconda conseguenza é quella che in gergo tecnico viene chiamata la dislocazione della protesi. Questa altro non é che una situazione in cui la protesi al silicone si sposta da quella che dovrebbe essere la sua posizione. La protesi può infatti ruotare, salire oppure scendere verso il basso, situazioni queste che hanno una ripercussione su quello che é l’aspetto del seno.

La terza conseguenza dell’invecchiamento di una protesi dopo la mastoplastica additiva é la sua rottura. Questo é tuttavia un evento molto raro, essendo le protesi al silicone di ultima generazione molto resistenti.

Come accorgersi di quando é necessario cambiare le protesi?

“E’ giusto soffermarsi sull’importanza di effettuare i regolari esami al seno, come mammografie ed ecografie” – sottolinea il Dott. Montemurro – “Per chi ha deciso di rifarsi il seno sottoponendosi ad un intervento di mastoplastica additiva, è anche importante prenotare una visita ogni due anni dal chirurgo plastico per effettuare un controllo dello stato delle protesi al silicone”.

In ogni caso, spesso è lo stesso corpo umano a mandarci dei segnali che ci avvisano che qualcosa non sta più andando come vorremmo.  Segnali che é importante sapere riconoscere ed interpretare. Uno di questi é sicuramente il dolore. A causa dell’incapsulamento della protesi, il seno può risultare un po’ dolente. Inoltre, generalmente si può avvertire una differenza tra il seno destro e quello sinistro, dato che la contrattura capsulare colpisce di solito i due seni in modi e tempi diversi.

Un altro segno di cui tenere conto é la simmetria del seno. Infatti, se a causa di una dislocazione una delle due protesi al silicone non é più nella sua posizione, uno dei due seni potrà apparire “spostato” e causare quindi una alterazione della simmetria.

Infine potrebbero esserci casi in cui il seno perde totalmente di consistenza oppure si indurisce moltissimo, situazioni queste che potrebbero dipendere dalla rottura della protesi al silicone.

L’intervento di sostituzione della protesi é doloroso? È un intervento complicato?

Cambiare le protesi al silicone per chi ha effettuato la mastoplastica additiva é divenuto ormai un intervento di routine, considerato che sono moltissime le donne che hanno deciso di affidarsi al chirurgo plastico per rifarsi il seno grazie alla chirurgia estetica. Nella grande maggioranza dei casi sarà possibile effettuare questa operazione attraverso la cicatrice giá esistente, evitando cioè di creare nuove cicatrici sul seno. “Inoltre, se effettuato da un chirurgo plastico esperto – conclude il Dott. Montemurro – la sostituzione delle protesi non é un intervento doloroso e  può essere effettuato in day hospital”.

Alla luce di quanto detto, ecco perché rifarsi il seno e affidarsi alla chirurgia estetica rappresenta un vero e proprio impegno con se stessi. Significa cioé  essere consapevoli che ci saranno sicuramente altri interventi di chirurgia plastica per cambiare le protesi e quindi anche altre spese in futuro. Insomma, l’operazione di mastoplastica additiva è un passaggio delicato nella vita di ogni donna e rivolgersi ad un chirurgo plastico esperto rappresenta sicuramente il primo passo per vivere questa operazione con la massima tranquillità, sapendo di affidarsi ad un vero professionista.

Si ringrazia il Dottor Paolo Montemurro, specialista in chirurgia plastica estetica. Il dottore riceve presso la Clinica Isber di Varese sita in via Sonzini 8. Per prenotare un appuntamento è possibile chiamare lo 0332 242971.

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Pubblicato il 07 Marzo 2022
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