Per il Primo Maggio i muri di Cassano chiedono un “lavoro giusto”
È una delle parole che compaiono sul manifesto voluto dalle Acli: il disegno è opera di due ragazze di terza media, scelto al termine di un concorso che ha coinvolto i due istituti cittadini
Responsabilità, forza di volontà, obiettivi, passione. Sono le parole che campeggiano sul manifesto che a Cassano Magnago celebra il Primo Maggio, la festa del lavoro. A Cassano l’affissione nelle vie è una iniziativa ormai di lungo corso del locale circolo Acli, molto radicato (“da oltre 70 anni”): il manifesto viene infatti creato in collaborazione con le scuole cittadine, con un vero e proprio concorso.
«Il percorso per creare un elaborato in vista del 1° maggio consente di portare avanti una riflessione su cosa sia il lavoro per i ragazzi» dice Cristina Luini, docente di arte e immagine dell’istituto Comprensivo II della città. Dopo una fase introduttiva, i ragazzi vengono chiamati a «realizzare un disegno e uno slogan per illustrare il tema del lavoro».
Il concorso di quest’anno infatti ha visto alla fine la scelta, tra i diversi bozzetti proposti, del disegno ideato da Carlotta Baffari e Gaia Cassanelli, della classe 3°C delle “Majno” dell’istituto Cassano II. Hanno partecipato tutte le terze degli istituti cittadini. «Il progetto ha coinvolto storia, materie letterarie, arte e immagine, educazione civica: rappresenta un esempio di quei progetti trasversali tanto caldeggiati» aggiunge Daniela Tonini, docente di lettere e referente per l’orientamento del Comprensivo Cassano II, che sottolinea come anche questo sia un intervento che s’inserisce in «una grande collaborazione con gli enti del territorio che arricchiscono la formazione e aprono a contatti esterni al mondo scolastico».
I simboli del lavoro
L’elaborato grafico è stato presentato dopo il lavoro in classe svolto con le docenti Cristina Luini, di arte e immagine, e Tatiana Bossi, di storia: il manifesto richiama in modo trasparente il celebre quadro del Quarto Stato, con il contadino di Pellizza da Volpedo che porta però in braccio il bambino che nel quadro era affidato alla madre. La donna con bandiera richiama anche altre immagini di donne che lottano per i diritti, fin dalla Marianna repubblicana.
Lo sfondo multicolore più che una bandiera della pace sembra un richiamo quasi liberatorio alla vita, quasi a far da compendio al messaggio “Lavoriamo per vivere, non siamo per lavorare”, accompagnato dalla parola d’ordine “Lavoro giusto, giusta retribuzione!”.
Le parole d’ordine richiamano poi anche il tema della responsabilità e serietà del lavoro, fondamento del vivere civile.
Un segno nelle strade di Cassano
Come detto, la creazione degli elaborati e la successiva scelta per il manifesto costituiscono il punto d’approdo di un percorso più ampio e ormai “storico”, avendo toccato più annate. «Le Acli tengono ogni anno una lezione sul tema del lavoro: di solito si teneva in presenza, ora dopo due anni di assenza abbiamo ripreso con un incontro online» spiegano le docenti. Per i ragazzi rappresenta un pezzo di consapevolezza e di formazione personale, ma il richiamo sul tema del lavoro – grazie ai manifesti – diventa un segno dentro all’intera comunità di Cassano.
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