Dal Lago Maggiore con una macchina “fatta di Lego” per partecipare alla gara della Red Bull
Due coppie, una di Laveno Mombello e una di Sangiano, sono state selezionate per partecipare alla manifestazione nazionale: hanno costruito pezzo per pezzo macchina e costumi per correre nel circuito

C’era anche una squadra proveniente dal Lago Maggiore alla Red Bull Soapbox Race che si è tenuta lo scorso 26 giugno a San Marino. La manifestazione, diventata popolare per le divertenti ed eccentriche “macchinine” realizzate dai concorrenti per affrontare il percorso ad ostacoli, quest’anno ha visto anche la presenza del team The Ant Attack.
Quattro i concorrenti provenienti dalla sponda magra del Verbano: Fabiana Volpato e Alessandro Ossola da Laveno Mombello e Silvia Zardoni e Daniele Porrini da Sangiano. A quest’ultimo il compito di pilotare il mezzo, costruito pezzo per pezzo prima della gara.
«È stato molto divertente – racconta Fabiana, conosciuta a Laveno anche per il suo impegno nell’Associazione Amici del Presepe -. Avevamo tentato di partecipare qualche anno fa, ma non ci avevano preso. Quest’anno quando ci è arrivata la comunicazione che eravamo stati selezionati non ci abbiamo pensato due volte».
Creatività, impegno e buona volontà, i quattro concorrenti hanno iniziato a realizzare il loro veicolo, una macchina fatta di mattoni Lego giganti, ricostruiti con legno e cartone: «L’abbiamo costruita con pezzi di riciclo, ci abbiamo messo circa quattro mesi di lavoro, utilizzando soprattutto i fine settimana. I mattoni Lego sono realizzati rispettando, in proporzione, le misure originali. Poi li abbiamo colorati uno per uno», racconta Fabiana.
Per partecipare alla gara hanno realizzato anche i costumi, dei veri e propri omini Lego, dalla testa ai piedi: «Nelle ultime tre settimane abbiamo usato praticamente in tutti i momenti liberi per arrivare pronti al concorso, è stato impegnativo ma divertente».
Poi la gara di San Marino: «Abbiamo gareggiato nella giornata di domenica e al primo salto la parte anteriore della macchina si è disintegrato, ma è stato comunque molto divertente. Si punta sempre alla vittoria, ma per noi contava partecipare». L’avventura infatti non è la gara, ma tutto ciò che comporta: i preparativi, la costruzione della macchina e dei costumi, le coreografie, il viaggio. «Al concorso si respira una bella atmosfera, divertente e leggera e si conoscono tante persone. Insomma, proveremo a partecipare nuovamente e abbiamo già qualche altra idea in testa».
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