“La proprietà privata ha ridotto il nostro lago a bene di nessuno”

Amerigo Giorgetti parla del suo libro "Il lago dei poveri" che sarà presentato giovedì 23 giugno a Gavirate (ore 18)

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«Il Lago di Varese oggi è un luogo inospitale, il suo patrimonio millenario è stato distrutto in maniera definitiva». Mentre si parla di balneabilità del nostro specchio lacustre, quella di Amerigo Giorgetti, storico, studioso, professore universitario, ha il sapore di una sentenza definitiva.

Il suo ultimo libro “Il Lago dei poveri”, edito da Mimesis, sarà presentato giovedì 23 giugno alle ore 18:00 nella Sala Consiliare del Comune di Gavirate, in Via de Ambrosis, 11. Presenti Giorgetti e Fabio Minazzi, direttore scientifico del centro insubrico Cattaneo – Preti. (nella foto la posa delle fascine ).

Si tratta di un’opera monumentale arricchita dalle foto di Carlo Meazza: «Questa non è la storia del Lago di Varese – spiega il professor Giorgetti – I laghi varesini hanno tutti una storia in comune che nel libro viene raccontata sotto vari aspetti. È il frutto di uno studio approfondito e gigantesco, ricostruito in maniera particolareggiata e rigorosa. Un orizzonte che si indirizza sul concetto di bene comune e sugli usi civici millenari; poi è arrivata la la proprietà privata che si è introdotta a poco a poco e il lago si è ridotto a un bene di nessuno. Dalla metà degli anni 60 poi è mancata una gestione del patrimonio ittico – continua Giorgetti –: un tempo c’era un intervento mirato e continuo perché la pesca, fonte principale di reddito delle persone che vivevano sulle rive, continuasse. A un certo punto s’è pensato che la natura dovesse fare il suo corso e così si è passati da pescare 700 quintali di pesce persici a non riuscire a riempire una padella».

Tutta questa vicenda viene narrata direttamente dalla fonte archivistica, che si avvale della raccolta di varie centinaia di documenti originali, riordinati, inventariati e informatizzati nell’Archivio Storico del Territorio dei Laghi Varesini, a disposizione dei ricercatori presso il Centro Internazionale Insubrico “C. Cattaneo” e “G. Preti” di Varese. Le tre parti in cui il testo è suddiviso segnano tre tappe di un’unica ricerca storica: la prima in cui viene alla luce l’antichissima epoca delle stanghe, in cui la pesca è un’agricoltura con altri mezzi; la seconda parte che scopre l’età della modernizzazione dei laghi con la nascita della pesca di mercato; la terza che esamina la definitiva espropriazione dei beni comuni nella terra della Brabbia, che dei laghi è il naturale complemento. “Il lago dei poveri” non è un’espressione poetico-patetica, ma un termine giuridico con cui nei documenti antichi si indica il campo della libera pesca comunitaria. I poveri sono quei paesani che per la loro sopravvivenza devono far conto e godere di vari usi civici che interessano le terre e le acque comuni.

Amerigo Giorgetti è stato promotore e coordinatore del progetto archivistico Archivio Storico del Territorio dei Laghi Varesini. Attualmente è curatore del medesimo Archivio presso il Centro Internazionale Insubrico “C. Cattaneo” e “G. Preti” dell’Università dell’Insubria di Varese. «Voglio ringraziare Claudio Biondi direttore Upel e Valentino del Grande dell’Unione provinciale enti locali che hanno fortemente voluto la presentazione di questo volume», conclude Giorgetti. Nel corso della presentazione si parlerà solo di storia e di cultura. Nessuno spazio all’attualità. Per capire quale futuro avranno il lago e i pescatori occorrerà attendere qualche anno.

Amerigo Giorgetti
Il lago dei poveri
Archivio dei laghi varesini

Collana: Centro Internazionale Insubrico
2020, 606 pp.
€ 42,00

Roberta Bertolini
roberta.bertolini@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Giugno 2022
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