Un questionario per scoprire le necessità della “Generazione Z”

L'analisi, che coinvolge la cittadinanza per portare avanti progetti e idee per i più giovani, è firmato Rete degli Studenti Medi e Collettiva Varese

Collettiva e Rete degli Studenti Medi

La collaborazione tra Rete degli Studenti Medi di Varese e Collettiva Varese nasce dall’interesse di analizzare le necessità della “Generazione Z”, ovvero la generazione dei nati approssimativamente tra la fine degli anni ’90 e i primi anni ’10 del XXI secolo, nella nostra città.

“Abbiamo realizzato un sondaggio online, con il quale abbiamo raccolto 400 risposte circa – spiega Olimpia Maccio di Rete degli Studenti Medi – In futuro, tenendo conto dei risultati del questionario, vedremo come proseguire e realizzare le nostre proposte. Noi tutti usciamo dall’esperienza della pandemia, che soprattutto per i più giovani è stata difficile. Una volta usciti dai vari lockdown e zone rosse, ci siamo ritrovati ad ascoltare la retorica che i giovani sono solo movida e non organizzano nulla. Quando poi ci siamo trovati a organizzare eventi per ragazzi, non c’era il posto fisico dove realizzarli. Questa mancanza di spazi fisici ha portato ad una mancanza di iniziative. Con Collettiva ci siamo accorti di essere due realtà che si occupano di generazioni diverse, ma che condividono molte problematiche. Così ci siamo interrogati per poter scoprire se tutta la comunità, anche chi non fa parte di una realtà associativa, si percepisce isolamento “.

“Ci eravamo posti di raggiungere 300 risposte, perché il questionario avesse un minimo di peso, ma siamo andati oltre ed emergono spunti interessanti – prosegue Andrea Cazzolaro, Collettiva – Come Collettiva abbiamo notato in campagna elettorale che mancano gli spazi dove concretizzare idee e momenti di incontro. Noi non siamo dei moralisti che vogliono mettere sulla scala di valore cosa è meglio fare o meno. Si parla di problemi di ordine pubblico, baby gang a Varese, ma cosa stiamo costruendo sul territorio? Ci sono realtà che stanno già lavorando in questo senso, esiste sul territorio una rete ampia e promettente. Ma il messaggio che vogliamo mandare all’Amministrazione è di prendere atto che esiste questo potenziale sul territorio, che non si tratta di costruire il posto migliore o l’iniziativa migliore, bisogna fare delle scelte politiche – conclude – quello che vorremmo è ampliare questa presa di coscienza. anche il potenziale della movida non va demonizzato, va creato qualcosa in torno ad essa”.

E’ possibile partecipare al questionario qui.

 

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francescamarutti3@gmail.com
Pubblicato il 14 Giugno 2022
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