“Morti invano”, il messaggio commemorativo fa discutere ma il Comune di Gazzada Schianno spiega
La scritta sulla corona deposta oggi, 4 novembre, ai piedi del monumento ai caduti di Gazzada e di Schianno. L'amministrazione spiega: "Ancora troppe guerre, la storia non ci ha insegnato nulla"

Una corona di fiori con il tricolore: un segno che, a Gazzada Schianno come altrove, viene deposto sotto il monumento ai caduti nella cerimonia del 4 novembre. Ma ad accorgersi che c’era qualcosa di diverso è stato un consigliere di minoranza, Francesco Bosco: «Ho letto la scritta “morti invano” e non volevo credere ai miei occhi»
La corona, deposta a Gazzada e a Schianno, riportava questa frase laconica e un po’ lapidaria. «Morti invano? – continua Bosco – Il 4 novembre è una data storica, importante, un giorno che serve per ricordare, negli anni, un momento unico che non può certo essere sminuito con una semplice scritta “morti invano” su una corona posta ai piedi del monumento dei caduti in guerra.
Se il Primo Cittadino pensava di essere alternativo con questo gesto, avrebbe dovuto essere presente e spendere due parole in più sulla sua teatrale “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate. Sarebbe stato molto più interessante chiedere la partecipazione e il coinvolgimento delle scuole e chiaramente del gruppo Alpini che festeggerà, purtroppo, autonomamente il 6 novembre».
A Bosco fanno eco gli altri consiglieri di minoranza Minonzio e Frattini: «Ci è sembrato irrispettoso verso chi ha combattuto per un’ideale».
Il Comune però spiega il senso di questa scelta: «Volevamo rimarcare come tutte queste morti non ci abbiano insegnato nulla – dice l’assessore Michela De Carli – In molti Paesi nel mondo ci sono ancora conflitti che provocano morti. Questo era il senso della frase: quell’unità per la quale hanno lottato questi soldati non è stata ancora raggiunta, semplicemente questo. Volevamo anche esporre tutte le bandiere dei Paesi in cui c’è ancora la guerra, davvero tante, e il messaggio sarebbe stato ancora più forte».
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