Giovanni Leone, un Presidente per bene

Cominciava in questi giorni del 1972, dopo l’elezione avvenuta la sera della vigilia di Natale, la presidenza della repubblica retta da Giovanni Leone, uno dei massimi esperti di diritto processuale penale del XX secolo.

Generico 02 Jan 2023

Giovanni Leone, nato a Napoli nel 1908, conservò sempre schietta la sua origine partenopea, comprendendo con questo anche il suo tipico modo di parlare, partenopeo nell’accento e nella gestualità.
Giurista brillante, Leone finì non per caso in uno degli studi legali più promettenti della penisola, quello di Enrico De Nicola (1877-1959) il Primo Presidente della Repubblica Italiana. De Nicola era un laico, vicino alla monarchia ma uomo di amplissime vedute. Nello studio di De Nicola, Giovanni Leone, che divenne un politico appartenente all’ala più conservatrice della Democrazia Cristiana, ebbe come giovane collega Francesco De Martino, il quale sarebbe diventato invece più volte segretario del Partito Socialista, succedendo a Pietro Nenni e lasciando il posto a Bettino Craxi nel 1976. Insomma uno studio professionale, quello di De Nicola, che sapeva guardare molto lontano.

Leone divenne quel che si dice “un principe del foro”, ma non solo. Aderendo alla DC fu eletto all’Assemblea Costituente nel 1946, fu più volte presidente della Camera e ben due volte Presidente del Consiglio, infine senatore a vita nominato da Giuseppe Saragat nel 1967 per i suoi meriti culturali. Ma nonostante fosse circondato dalla fama di una grande intelligenza (anche la giovane moglie lo credeva tale, che non è poco) il suo atteggiamento apparentemente bonaccione ed accomodante restituiva di lui l’immagine di un personaggio secondario, una sorta di ‘tappabuchi’. Ed infatti quando il buco grande arrivò, Leone ci cadde dentro senza neppure sapere perché.
Alle elezioni presidenziali del dicembre del 1971 infatti, il candidato per direttissima, essendo anche stato presidente dell’assemblea dell’ONU (nel 1965) era Amintore Fanfani, un democristiano vicinissimo al papa. Fatto sta che, come in conclave, siccome la sua elezione era ovvia, Fanfani non venne eletto, rinvigorendo le ambizioni dei socialisti che volevano far eleggere Nenni.

A questo punto si mosse la componente ‘dorotea’, molto influente nella DC, proponendo dietro le quinte uno scrutinio segreto tra la candidatura di Aldo Moro e quella di Leone. Quest’ultimo prevalse di poco, ma a camere riunite venne eletto velocemente perché si avvalse, forse senza saperlo, dei voti del MSI, una componente parlamentare composta da neofascisti e monarchici.
Di sicuro la celerità dell’elezione fu favorita dalla data: il pomeriggio del 24 dicembre.
Giovanni Leone non ha avuto grandi biografie, soprattutto se consideriamo che è morto da oltre vent’anni. La sua eredità riguarda soprattutto gli scritti giuridici, che a quanto pare sono ancora attuali.
Da vivo invece ebbe la disgrazia di essere diffamato da una corposa biografia (vistosamente scritta a più mani dal almeno due persone distinte) pubblicata dalla giornalista Camilla Cederna, in seguito querelata e condannata penalmente, nonché ad un risarcimento miliardario in denaro.
Altra biografia da vivo, ma molto più corta e pacata, è dovuta allo scrittore luinese Piero Chiara, che incontrò Leone nella sua villa delle Rughe, alla periferia di Roma. Da questo libro di Chiara, che si legge volentieri in un solo pomeriggio, emerge, anche attraverso interviste dirette a Giulio Andreotti ed a Giuseppe Saragat l’immagine di un presidente molto schivo, forse non bravo a comunicare, ma fedelissimo alle istituzioni, al punto da mettersi nei guai per evitare di screditare il suo alto ruolo.
Quando Leone si dimise era appena morto Aldo Moro per mano della Brigate Rosse, quindi il clima politico era incandescente, tuttavia egli venne anche accusato di corruzione per la vicenda di una fornitura di aeroplani da parte della Lockheed, un colosso USA nel settore degli armamenti.
Secondo il libro di Chiara (1985) una fonte importante del volume della Cederna fu la rivista Osservatore Politico (meglio nota come OP) diretta dal giornalista Mino Pecorelli (morto nel 1979). La figura personale ed istituzionale di Leone venne in seguito completamente riabilitata, anche se su di lui cadde una sorta di ‘damnatio memoriae’ probabilmente per aver avuto la forza di dichiarare apertamente di essere stato tradito, facendo anche dei nomi, durante il suo mandato presidenziale.

 

Scheda libri e video istituzionali:
Camilla Cederna – “Giovanni Leone, la carriera di un presidente” – Feltrinelli – 1978
Piero Chiara – “Una storia italiana, il caso Leone” – Sperling & Kupfer Editori – 1985
Presidenti 2021 – Giovanni Leone – Video – RaiPlay

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Pubblicato il 05 Gennaio 2023
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