Per la rapina con calci e pugni alla stazione di Busto Arsizio arrestato anche un minorenne
Ai primi due sospettati arrestati dalla polizia di stato lo scorso ottobre si somma anche un terzo complice che eveva preso di mira le vittime già sul treno

Per la rapina con ferimento grave di due giovani viaggiatori su di un convoglio a Busto Arsizio già costata l’arresto di due sospettati, c’è anche una tera persona finita in manette: si tratta di un minore già collocato in comunità.
I fatti riguardano quanto avvenuto alle 7 della mattina del 25 giugno 2022 quando una Volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza era intervenuta in stazione chiamata da due giovani, che spiegavano ai poliziotti di essere stati appena picchiati e rapinati da un gruppetto di ragazzi. Mentre erano in viaggio sul treno, arrivati all’altezza di Busto Arsizio erano stati avvisati da un altro passeggero che un ragazzo, approfittando del fatto che uno di loro si era addormentato, gli aveva rubato il cellulare.
I due amici avevano chiesto al presunto ladro di restituire l’apparecchio ma quello, respingendo le accuse, era sceso dal treno con il resto della compagnia. Il derubato e il suo amico lo avevano seguito continuando a chiedere la restituzione dell’I-phone anche perché, avendolo fatto suonare, avevano la certezza che fosse nelle tasche del sospettato. A quel punto era scattata la reazione del ladro e di uno dei suoi amici che si erano scagliati contro i due malcapitati con pugni e calci continuando a colpirli anche quando erano caduti a terra; non paghi, i malfattori si erano anche impossessati dell’orologio e degli occhiali da sole del proprietario del cellulare e avevano tentato di appropriarsi del telefonino dell’amico.
La violenza usata nella rapina veniva poi documentata dai referti del Pronto Soccorso dove alle due vittime erano riscontrate la frattura delle ossa del naso e contusioni e abrasioni in varie parti del corpo.
Gli investigatori del Commissariato avevano subito avviato le indagini per identificare i responsabili, ai quali erano riusciti a dare un nome grazie alle immagini registrate dalle telecamere e alla conoscenza del territorio, trattandosi di soggetti già noti ai poliziotti. Così come noto era il terzo complice degli arrestati, un italiano di diciassette anni che si era accanito con calci e pugni sulle due vittime sopraffatte e a terra, nei cui confronti la Procura della Repubblica dei Minorenni ha chiesto l’emissione della misura cautelare del collocamento in una comunità. Provvedimento che gli agenti del Commissariato di via Foscolo hanno eseguito ieri mattina, prelevando il minore dall’abitazione e conducendolo nella struttura educativa.
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