La “varesinità” di Mario Lavezzi svelata al Rotary
Ospite del Rotary il grande compositore, che ha più di 50 anni di carriera alle spalle, si è "confessato" presentando la sua biografia e la sua ascendenza di Cugliate Fabiasco

E’ uno dei più importanti autori italiani della seconda metà del novecento, e membro di band capisaldi della musica italiana come i DikDik e i Camaleonti, ha firmato come autore brani eterni come “Vita” di Dalla e Morandi, “E la luna bussò” e “In alto mare” di Loredana Bertè, ha prodotto brani come “Come si cambia”e “Quello che le donne non dicono” di Fiorella Mannoia. Ha collaborato con Mogol e Battisti, Loredana Bertè, Mia Martini, Ornella Vanoni, Anna Oxa, Lucio Dalla e Gianni Morandi.
Mario Lavezzi, uno dei compositori più importanti con una carriera di oltre 50 anni, milanese tanto da ricevere l’Ambrogino d’oro, ha però, e pochi lo sanno, dei legami stretti con il nostro territorio. A svelarlo è stato lui stesso in una serata del Rotary Varese al ristorante Vecchio Convento, organizzata da Gigi Prevosti, imprenditore ma in questa occasione soprattutto musicologo e appassionato di musica.
Ospite del presidente del Rotary Tiziano Baretti, Lavezzi ha innanzitutto presentato la sua biografia, scritta da Luca Pollini, dal titolo“E la Vita Bussò” parafrasando uno dei suoi più grandi successi. Un libro che vanta, nella prefazione, le parole di un altro grande autore con cui Lavezzi ha collaborato a lungo, Mogol.
Ma ha anche rivelato durante la serata delle sue estati a Cugliate Fabiasco – anzi a Fabiasco: frazione, allora, di Marchirolo – dove viveva parte della sua famiglia, e in particolare il cugino, Maurizio Vannetti. Una condizione all’epoca comune per i “milanesi di ritorno”, che spesso si godevano l’estate tra le Prealpi e tra chi gli era più vicino. E che è ritornata, per una sera, tra i ricordi di un grande compositore.
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