Superbonus, CNA Varese: “40.000 imprese a rischio chiusura in Italia malgrado abbiano rispettato la legge”

Il presidente Mambretti: “Siamo sbalorditi da questo blitz con cui il governo mette la parola fine alla cessione del credito. Non possiamo che dolerci del fatto che vengano prese decisioni così importanti senza una consultazione della rappresentanza della filiera”

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Stop alla cessione dei crediti e allo sconto in fattura: lo stabilisce il Decreto Legge 16 febbraio 2023 n.11 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.40 del 16/02/2023. Questo significa che per i bonus che matureranno da oggi, venerdì 17 febbraio 2023, in poi non sarà più possibile utilizzare la cessione del credito e/o richiedere lo sconto in fattura per il pagamento dei lavori, anche se resta la possibilità di mandare in detrazione nella dichiarazione dei redditi in 5 o 10 anni, la percentuale spettante della spesa sostenuta, nei limiti della capienza fiscale. Sono fatti salvi i lavori già iniziati e i cantieri aperti e gli interventi per i quali risulti presentata la CILA o l’istanza del titolo abilitativo. Il divieto vale per tutte le tipologie di bonus edilizi: superbonus, ecobonus, bonus ristrutturazioni, sismabonus, bonus facciate, barriere architettoniche.

«Questa norma che vieta la cessione dei crediti e lo sconto in fattura, insieme al blocco delle operazioni di acquisto dei crediti incagliati da parte degli enti locali, fermerà il mercato immediatamente; sono oltre 40.000 le imprese in Italia che rischiano la chiusura nonostante abbiano rispettato la legge – commenta Luca Mambretti, presidente di Cna Varese – Siamo sbalorditi da questo blitz con cui il governo mette la parola fine alla cessione del credito. Non possiamo che dolerci del fatto che vengano prese decisioni così importanti senza una consultazione della rappresentanza della filiera. Le associazioni sono già convocate ad un Tavolo con il Governo lunedì 20 febbraio e in quella sede ci batteremo affinché, in sede di conversione del Decreto, siano recepite misure di equilibrio che individuino una soluzione definitiva alla annosa questione, poiché oltre all’odierna novità resta la grande preoccupazione per il nodo inestricabile dei crediti incagliati che ha messo in ginocchio migliaia di imprese del settore anche a causa delle continue modifiche normative e correzioni di rotta che hanno finito per portare le imprese, che hanno assunto e hanno investito, ad una crisi di liquidità ormai insostenibile».

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Febbraio 2023
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