A Luino cocaina venduta dal balcone con la tecnica del “paniere“: nel processo a Varese i meccanismi dello spaccio
Imputato un 26enne che aveva escogitato diversi stratagemmi per non farsi scoprire, tra cui la consegna a domicilio ai clienti positivi al Covid

Droga a domicilio nei paesini agli acquirenti positivi al Covid. Uomini che vanno in paranoia perché in casa per il lockdown e cominciano a pippare cocaina. Altri che nelle tranquillità dei borghi delle valli si fermano sotto al balcone per ricevere la pallina di cellophane contenuta nel cestino del pane calato dall’alto.
È una cornice che rimanda indietro i giorni del calendario al periodo della pandemia quella venuta fuori nel processo per droga che si celebra a Varese; in aula l’escussione di carabinieri che hanno svolto le indagini sul traffico di cocaina gestito da un ragazzo del Luinese, e venuto a galla nelle cronache tempo fa, dopo gli arresti, come “lo spaccio dal balcone”.
L’imputato infatti è accusato di vendere droga, ma di aver trovato un sistema che gli permetteva di combinare comodità e sicurezza con l’acquirente che gli metteva nella cesta calata dal balcone un pacchetto di sigarette contenente i soldi, e riceveva in cambio, una volta che il paniere ridiscendeva sulla strada, le dosi di cocaina richieste e pagate. Uno stratagemma inventato anche per lo spaccio a domicilio dove le dosi venivano lasciate nella cassetta delle lettere dove contestualmente l’acquirente faceva trovare i contanti.
Ma qualcosa, in questo meccanismo, si rompe, ed è legato al caso, a sfortunate coincidenze.
Il giovane oggi a processo aveva litigato in strada con una persona, e per separare i due era intervenuta una pattuglia del Radiomobile di Luino. Il venticinquenne, mentre veniva calmato dai militari, perse alcune dosi di cocaina; è scattato così il sequestro delle palette di coca e la successiva perquisizione domiciliare: i militari trovano 11 dosi di cocaina in un marsupio che contiene anche un cellulare.
Tutto sequestrato, partono le indagini, e nelle copie forensi del cellulare salta fuori di tutto: i messaggi whatsapp coi clienti e gli accordi su prezzi e quantità (circa 50 euro per mezzo grammo di coca) e naturalmente sulle modalità di vendita.
Nell’ultima udienza sono stati ascoltati i carabinieri che hanno svolto le indagini, che portarono nell’aprile scorso all’esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare eseguita dai carabinieri della compagnia di Luino. L’uomo è difeso dall’avvocato Corrado Viazzo.
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