La pittrice varesina Franca D’Alfonso premiata alla Biennale d’arte di Vercelli

Dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia un altro ambito riconoscimento per la pittrice varesina Franca D’Alfonso, per tanti anni professoressa di Educazione Fisica del Liceo Classico Cairoli di Varese, che si è aggiudicata il primo premio ex aequo al concorso artistico “Con l’Arte si Riparte” collegato alla prima edizione della iniziativa artistica “Biennale Arte di Vercelli”.

Quasi tre anni di intenso lavoro organizzativo, venti mostre tra personali e collettive, poco meno di 200 artisti partecipanti provenienti da mezza Italia, oltre 500 opere esposte, ben 4 cataloghi, un migliaio di visitatori parecchi dei quali provenienti da fuori città, questi gli impressionanti numeri che sintetizzano
il bilancio conclusivo della kermesse vercellese con l’assegnazione del prestigioso trofeo e dei numerosi premi e riconoscimenti messi in palio dall’organizzazione per coinvolgere i partecipanti in un clima di incontro ma anche di confronto, affidandosi al giudizio insindacabile di una giuria composta da un gruppo di critici, artisti, giornalisti e collezionisti con il compito di segnalare gli artisti più significativi dal punto di vista della tecnica, dell’originalità, della creatività e della capacità espressiva.

Ad incantare i membri della giuria, che le hanno attribuito la vittoria ex aequo come recita la motivazione del riconoscimento, la grande capacità di Franca D’Alfonso “... di svolgere con grande originalità il tema dell’astrattismo, mettendo in atto un processo di de-composizione della realtà che si esprime attraverso il cromatismo delle figure geometriche, coinvolgendo l’osservatore in un autentico turbinio di stati d’animo ed emozioni“.

«Amare l’arte astratta infatti richiede uno sforzo interpretativo diverso, perché occorre calarsi con fiducia nell’universo dell’artista, immergersi ad occhi chiusi in un mondo indefinibile, inconsistente, incorporeo che genera fluttuazioni mentali, spunti di pensieri, visioni proiettate oltre il piano dell’ovvietà del reale. Narrazioni evocative arricchite di simboli e feticci, prospettive dinamiche e pause riflessive, cromie delicate e quasi flebili o dense campiture di chiaroscuri dalle tonalità e contrasti talvolta netti, linee e colori che animano l’opera di intenso vigore e di un movimento dirompente – si legge nella nota degli organizzatori -.
Così Franca D’Alfonso declina il “linguaggio silente” delle forme e degli accostamenti cromatici alla ricerca della sintesi tra istinto e ragione; nulla appare statico, né si appiattisce, seguendo l’umore sereno o cupo dell’attimo in cui l’artista sfoga la sua personalità in un groviglio di forme che sembrano voler uscire dal piano della tela per gridare la loro forza espressiva. L’artista non si accontenta, non si ferma, con lo sguardo e il pensiero proiettato in avanti continua a creare, a cercare parole nuove e frasi artistiche capaci di coinvolgere e stupire, perché la sua forza creativa è lo specchio della sua personalità viva, esuberante, ricca di spunti creativi ed emozionali in perenne crescita. La sua anima è il fulcro della sua arte».