Openjobmetis, il raduno c’è ma non si vede
Primo allenamento della Pallacanestro Varese al Campus, con porte rigorosamente sbarrate. E sarà così per tutta la stagione, con buona pace di quei tifosi che (ancora) hanno anticipato i soldi dell'abbonamento prima ancora di conoscere i nomi dei giocatori

Da occasione di festa e di abbraccio a semplice formalità burocratica. Il raduno della Pallacanestro Varese è stato derubricato a “primo allenamento” nel chiuso del Campus di via Pirandello lontano da qualsiasi tipo di occhio, indiscreto o meno. Una scelta che non capiamo e che non capiremo mai, al pari di quella gemella di effettuare a porte sbarrate ogni seduta della squadra, strada tracciata e portata avanti anche nella stagione passata.
Lo scorso anno, vista l’insistenza della gente, venne approntato un allenamento aperto al sabato mattina che fece il pienone ma si risolse in un “contentino” visto che l’esperienza non venne ripetuta (aggiungiamo: quel giorno diluviava, gli ingressi erano semi-allagati, gli spalti sporchini e il bar chiuso). Forse si farà lo stesso quest’anno «ma per ora non è stato possibile organizzare» fanno sapere da piazzale Gramsci.
Risposta inutile, perché non c’è nulla da organizzare: basterebbe tenere le porte aperte, comunicare l’orario e sorridere a fine seduta per le fotografie di rito, gli autografi e gli abbracci a tifosi che, anno dopo anno, pagano l’abbonamento prima ancora di aver conosciuto i nomi di chi vestirà la maglia biancorossa. Gente cui andrebbe almeno restituita la cortesia. Visto poi che si arriva da due stagioni salvate per il rotto della cuffia e da una, splendida, senza playoff per colpe esclusive della società.
E invece, salvo cambi di rotta futuri, anche nei giorni del ritiro di Gressoney Saint-Jean (quali saranno le date? ndr), è già stato anticipato che gli allenamenti saranno a porte serrate. Inutile salire in Valle d’Aosta con buona pace dell’azienda di soggiorno che paga alloggio e impianti sportivi alla Pallacanestro Varese con il logico obiettivo di avere, da quelle parti, i tifosi della squadra. Che pernottano, mangiano, bevono, frequentano i negozi, passeggiano, ritornano in futuro. Sicuri che la strategia “Stateci lontani” sia la migliore tra quelle disponibili?
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