Brignano raddoppia al Teatro di Varese
Il tour farà tappa in città sia il 31 ottobre alle ore 21.00, ( data già annunciata ) che l’1 novembre alle 18.00
Dopo il grande successo di un travolgente tour che ha girato tutta Italia in inverno con oltre trenta date interamente sold out, proseguito anche in primavera e in estate, Enrico Brignano annuncia altre nuove date autunnali e invernali di ‘’MA… DIAMOCI DEL TU!”, lo spettacolo scritto con Manuela D’Angelo e la collaborazione ai testi di Alessio Parenti, con le musiche originali di Andrea Perrozzi e prodotto da Vivo Concerti. Il tour farà tappa a Varese, al Teatro di Varese, sia il 31 ottobre alle ore 21.00, ( data già annunciata ) che l’1 novembre alle 18.00, date a cura di LEG Live Emotion Group.
I biglietti per la data annunciata oggi , dell’ 1 novembre alle 18.00, sono disponibili online su Ticketone. E nei punti prevendita dal 4 ottobre alle 11.00. Enrico Brignano racconta così “MA… DIAMOCI DEL TU”:
«Darsi del tu oggi è ormai la prassi, mentre il “lei” sembra qualcosa di arcaico e formale. Per dire, quando ti chiamano dal call center per discutere che so, la tariffa telefonica, oppure per proporti di investire l’eredità di pora nonna in criptovalute, usano il lei, probabilmente per renderti più difficile il mandarli a quel paese. Il “Lei” è burocratico, lo si usa con le forze dell’ordine o al comune, ma del resto il “tu” che lo sta sostituendo è vuoto, non porta con sé quella confidenza vera, quella familiarità che intendo io. E’ per questo che comincio questo spettacolo dando del tu al mio pubblico: per creare una confidenza che sia non di forma, ma di sostanza. E che io sia un uomo di sostanza si dovrebbe già capire già solo guardandomi; voglio aggiungerci pure quel MA che resetta tutto, che azzera le distanze, che siano sociali, economiche o d’età. L’età… ultimamente ho notato che per colpa della mia età sempre più persone tendono a darmi del lei, un lei che è doloroso come una fittadella sciatica, che è più fastidioso e irritante di quando mi scopro a tirarmi su dal divano esclamando: “hoplà”. Mi sa che all’espressione “giovane comico romano” devo cominciare a togliere il “giovane”. Siccome poi sono in vena di confidenze, nel mio spettacolo mi concedo di parlare di aspetti inediti della mia professione e di una storia personale che poi assurge a paradigma un po’ pertutti… sì, perché per la prima volta ho deciso di raccontare le delusioni, le false partenze, tutti i NO che ho collezionato nella mia vita professionale–e non. Certo sempre con un sorriso,mai prendendomi sul serio, ma sottolineando come tutto serva nella vita, anche un rifiuto ci può fortificare e renderci quel che siamo oggi. Coadiuvato sul palco dal maestro Andrea Perrozzi, io parlo; con la collaborazione di due presenze “moleste” ma preziosissime, Pasquale Bertucci e Michele Marra, io intanto continuo a parlare. Quando poi mi lasciano da solo sul palco, parlo ancora. Ebbene sì, c’ho tanto da parla’. E qualche volta anche da lamentarmi.”Ma Lei Brignano non sa che lamentarsi è tipico delle persone anziane?”; “Certo che lo so. Ma Intanto lei, coso… mi dia del tu!».
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