Ecco la cometa Nishimura
Lo scorso 12 agosto 2023 l’astrofilo giapponese Hideo Nishimura scopriva una debole cometa di magnitudine 10,5 nella costellazione dei Gemelli
Paolo Bardelli (GAT, Gruppo Astronomico Tradatese) ha colpito ancora. Questa volta si tratta di uno scoop raro e difficilissimo: quello della cometa C/2023 P1, che sta transitando in questi giorni nei nostri cieli. Lo scorso 12 agosto 2023 l’astrofilo giapponese Hideo Nishimura scopriva una debole cometa di magnitudine 10,5 nella costellazione dei Gemelli, a 1 u.a. dal Sole (u.a.= 150 milioni di km): da qui la denominazione di C/2023 P1 (Nishimura).
Nishimura scoprì casualmente la cometa nel cielo dell’alba utilizzando un teleobiettivo luminoso da 200 mm applicato ad una fotocamera Canon EOS 6D. Immagini di pre-scoperta , in cui la cometa appariva di m=22, vennero ritrovate nell’archivio del telescopio hawaiano Pan-STARRS il 19, 24 e 25 gennaio 2023: fu così possibile stimare un periodo di circa 433 anni, con il passaggio alla minima distanza dalla Terra (0,85. u.a.) tra il 10 e l’ 11 Settembre 2023 nella costellazione del Leone e il passaggio al perielio, ossia alla minima distanza dal Sole di 0,22 u.a. il 17 Settembre 2023. Le stime davano anche una magnitudine tra 3 e 4, quindi una visibilità ad occhio nudo. Questo, almeno, in teoria. In pratica, essendo la cometa immersa nel chiarore dell’alba, la sua visibilità è risultata molto difficoltosa, se non impossibile.
A meno di essere dei super esperti come Paolo Bardelli, prolifico astrofotografo del GAT, Gruppo Astronomico Tradatese. Paolo racconta che il 10 Settembre scorso la cometa, bassa sull’orizzonte di levante ed immersa nella foschia e nelle luci dell’ alba era invisibile non solo ad occhio nudo ma anche con un binocolo. Per contro era visibilissimo il pianeta Venere.
Sapendone però la posizione, una quarantina di gradi alla sinistra di Venere, Paolo ha ripreso la cometa sommando 25 scatti da 30 secondi a 500 ISO con un obiettivo da 50 mm applicato alla sua Canon 6d (la stessa dello scopritore giapponese !) e sommando 10 scatti da 15 sec a 800 ISO con un obiettivo da 200 mm applicato da una Canon 60 Da: il risultato è la splendida immagine qui riportata. Adesso c’è solo da aspettare cosa succederà alla cometa dopo il perielio, ossia dopo aver subito il massimo riscaldamento solare
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