Due 25enni milanesi con “Arricciare il naso” vincono il concorso Videomaling del Premio Chiara

Alberto Dorsi e Davide Tagliabue si aggiudicano il primo premio. Menzione per "La mano di Dio” di Massimo Ghiardo. Segnalati "La spagnola" di Tommaso Bellinzaghi ed "Era d'inverno" di Veronica Orrù

Premio chiara generiche

Quest’anno il concorso di Videomaking del Premio Chiara si è rivelato quantitativamente e soprattutto qualitativamente di buon livello – dice il presidente della giuria, Domenico Lucchini – tanto da indurre la giuria, oltre a individuare il primo premio e la menzione come da regolamento, a segnalare altre due opere particolarmente meritevoli. I film presentati in questi anni (un lustro), hanno comunque illustrato un interessante spaccato, direi inedito dato il formato di cortometraggio al cospetto dei più illustri lungometraggi ispiratisi a Chiara, del versatile e sempre fervido mondo dello scrittore luinese, restituendone con dignità, e spesso fedelmente, il suo ricco immaginario».

La giuria, presieduta da Domenico Lucchini direttore emerito Cisa Locarno, e composta da Gianmarco Gaspari docente di letteratura italiana Università dell’Insubria, Giorgio E.S. Ghisolfi regista e docente, Matteo Inzaghi direttore Rete 55, Bernardino Marinoni giornalista e cultore di Piero Chiara, Antonio Mariotti critico cinematografico Corriere del Ticino, Marina Spada regista, sceneggiatrice, docente Scuola Luchino Visconti Milano, ha così decretato: vince l’edizione 2023 di filmmaking del Premio Chiara “Arricciare il naso” di Alberto Dorsi, Cernusco sul Naviglio (MI) 1998, e Davide Tagliabue, Milano 1998.

LA MOTIVAZIONE
Tratto dal racconto Ti sento Giuditta – 9’55’’ Vi è una buona drammaturgia, ben sorretta dai due attori principali. Le licenze prese rispetto al racconto di Chiara danno un valore aggiunto al film e lo attualizzano. Buono anche il ritmo che tiene desta l’attenzione dello spettatore.

MENZIONE
La mano di Dio” di Massimo Ghiardo, Ponderano (BI) 1984, e Dino Maucci, Piacenza 1974 Tratto dall’omonimo racconto – 6’06’’. Film curioso e coraggioso, ben filmato, ben montato, abile nella direzione degli attori. Anche la parte fittizia, forse un po’ caricaturale, fa avanzare la narrazione e le dà senso.

SEGNALATI
Nel quadro di una buona qualità delle opere pervenute, la giuria ha ritenuto opportuno segnalare due cortometraggi meritevoli, per evidenziare la qualità della vocazione dei registi, incoraggiandoli a proseguire su questa strada. “La spagnola” di Tommaso Bellinzaghi, Cirimido (CO) 2002 Tratto dall’omonimo racconto – 6’. “Era d’inverno” di Veronica Orrù, Milano 1995 Tratto dall’omonimo racconto – 4’30’’

Motivazione per entrambi: alla capacità poetica di entrambi nel far emergere, attraverso le figure sbiadite di due ragazzi, una memoria e suggestive atmosfere evocate da due bei testi. Il primo pronunciato in voice off dal protagonista diventato adulto, il secondo tramite le frasi in sovraimpressione, frammenti dell’avvincente racconto omonimo.

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Pubblicato il 09 Ottobre 2023
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