Varese osservatorio privilegiato in urbanistica: le amministrazioni di Roma e Napoli sul confine italo-svizzero

Il convegno “La grande dimensione delle città italiane: il futuro di Scampia e Corviale” si è tenuto lo scorso 7 novembre a Varese

Convegno Accossato Scampia e Corviale

Come si possono rigenerare le periferie delle grandi città italiane? Quali sono le sfide e le opportunità che si presentano agli architetti, agli amministratori e agli abitanti? Questi sono alcuni dei temi affrontati nel convegno “La grande dimensione delle città italiane: il futuro di Scampia e Corviale” che si è tenuto lo scorso 7 novembre a Varese, organizzato dall’ordine degli architetti di Varese in collaborazione con il Municipio XI di Roma e Statigeneralidonne.

Il convegno ha visto la partecipazione di esperti e protagonisti delle esperienze di rigenerazione urbana di Scampia a Napoli e Corviale a Roma, due quartieri simbolo della grande dimensione in architettura e urbanistica. Tra gli ospiti, Monica Buonanno, ex assessora al lavoro e ai servizi sociali della giunta De Magistris di Napoli e autrice del libro “Siamo solo sognatori abusivi”, Maurizio Veloccia, assessore all’urbanistica di Roma, Gianluca Lanzi, presidente del Municipio XI di Roma, Laura Peretti, vincitrice del concorso internazionale “Rigenerare Corviale”.

L’obiettivo del convegno era di confrontare le diverse visioni e le diverse pratiche di trasformazione delle periferie, mettendo in luce le criticità e le potenzialità di questi luoghi, spesso stigmatizzati e abbandonati, ma anche ricchi di risorse e di vita.

«Abbiamo parlato di grande dimensione in architettura e urbanistica – Spiega l’organizzatrice Katia Accossato – Abbiamo messo in luce il ruolo delle Università nella rigenerazione delle periferie. Nel convegno sono state mostrate immagini inedite sul futuro di Scampia a Napoli e Corviale a Roma. Abbiamo cercato di raccontare come si possano guarire le periferie attraverso alcune idee strategiche, come rendere gratuito l’uso dei piani terra con servizi collettivi e fare manutenzione invece che ristrutturazione: ogni euro speso nella ristrutturazione è sprecato se non c’è un progetto di manutenzione».

Il convegno ha avuto un grande successo di pubblico, con oltre 250 persone collegate in remoto e più di 50 presenti in sala, nonostante l’ora pomeridiana infrasettimanale e la concorrenza di altre iniziative in città. Il confronto tra i relatori è stato vivace e stimolante, con domande e interventi da parte degli ascoltatori, e ha dimostrato come sia possibile e necessario raccontare e valorizzare le periferie, non solo come problemi da risolvere, ma anche come opportunità da cogliere. Ha evidenziato inoltre il ruolo delle università, delle istituzioni e della cittadinanza attiva nella costruzione di una città di prossimità, capace di offrire servizi, opportunità e qualità dell’abitare.

«Sono molto soddisfatta dell’impatto di questo convegno – ha commentato Katia Accossato organizzatrice dell’evento – non solo per l’occasione di aver potuto condividere le esperienze di questi importanti progetti e di esperimenti di coesione sociale con altre architette e architetti ma perché ha rimesso in moto gli scambi fra i principali attori di questi cambiamenti che a causa della complessità della gestione di progetti così grandi si erano un po’ persi, a volte è utile fare il punto per ristabilire le priorità: non perdere di vista l’obiettivo finale della qualità urbana».

Convegno Accossato Scampia e Corviale

Nella registrazione di tutto il convegno che sarà disponibile sul sito dell’Ordine degli Architetti di Varese a partire dalla metà della prossima settimana sarà possibile trovare anche una sequenza del film su Scampia #interno167 del collettivo #sikozel. «Un film bellissimo: ringrazio Luca Avanzini e il gruppo di registi per la fantastica collaborazione» ha concluso Accossato.

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Pubblicato il 10 Novembre 2023
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