Hugo è l’ultimo ad arrendersi, Brown e Wolde da dimenticare
Nuova prova incoraggiante di Besson mentre Mannion e McDermott reggono l'urto con dignità. Malissimo il 44, ma anche l'azzurro non riesce mai a dare un segnale di svolta

MANNION 6 – L’alto valore di valutazione (24) fa purtroppo il paio con il bassissimo plus-minus (meno 24). Difficile gettargli croci addosso perché è l’uomo puntato regolarmente dai difensori, quasi sempre più grossi di lui perché Priftis lo fa braccare da guardie e ali, e perché comunque porta a casa 20 punti senza eccessive forzature. A tradirlo sono le scorribande al ferro, solo 1/8 al tiro da 2, una zavorra per la prova complessiva del Red Mamba.
ULANEO 5 – Impegno sì, risultati no. Reggio mette chili e metri cubi di carne sotto canestro, Scott stavolta si fa largo a fatica e non riesce praticamente mai a emergere. Due punticini in lunetta ma anche tanta fatica contro l’esperienza e la stazza di Black.
SPENCER 5,5 – Meno produttivo di altre volte: fino a un certo punto regge l’urto, le dà e le prende, porta giù qualche rimbalzo e imbuca qualche punto. Nella ripresa però sparisce: zero rimbalzi dopo la pausa lunga, la lista dei falli che si allunga più per frustrazione che per cattiveria. Solitario, là in mezzo alla tonnara.
WOLDETENSAE 4,5 – Gli vogliamo bene, e per questo gli consigliamo di non attendere sempre la metà del terzo periodo per confezionare la prima cosa buona della sua serata. Pochi punti a partita finita, incertezze quando c’è da fare canestro e anche in difesa non sembra lo stesso stopper di altre volte. Da uno in scadenza di contratto ci si aspetterebbe, qualche volta, una partita fuori dall’ordinario specie adesso che i minuti in campo sono tanti. E invece niente, solito contorno troppo spesso insipido.
MORETTI 5 – Il giudizio si ferma nel momento in cui un colpo all’occhio lo toglie di mezzo. Si era appena sbloccato dall’arco ma fino a quell’unico canestro pesante era al di sotto del par, con qualche palla malgestita e qualche solita fatica a inseguire gli esterni più fisici di Priftis. Poi il patatrac dal quale speriamo si riprenda subito.
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MCDERMOTT 6 – A lungo una delle poche certezze biancorosse, perché stavolta ha una mira migliore del recente passato e garantisce chilometri sul campo e sudore sulla maglia. Tocca a lui risvegliare i compagni dopo le fatiche del primo quarto. Poi però, quando l’onda reggiana travolge tutto, fatica a reagire e dà la chiara impressione di essere rimasto senza benzina. 15 punti, 7 rimbalzi, 16 di valutazione.
BESSON 6,5 (IL MIGLIORE) – Ha spazio per tirare, anche perché la difesa spesso si concentra su Mannion, e Hugo lascia il segno anche dall’arco, cosa non scontata alla vigilia. 5 su 7 nel tiro pesante, oltre venti punti a referto (23 per la precisione), l’ultimo ad alzare bandiera bianca anche in una situazione di evidente ritirata varesina. Non fatelo raffreddare.
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BROWN 4 (IL PEGGIORE) – Difficile ipotizzare in sede di presentazione una partita così povera da parte di Brown, che ha spalle giovani e talvolta impreparate a reggere un urto così possente. Purtroppo la sua prova fa emergere in modo più evidente del solito la mancanza di un ricambio nel ruolo: non solo sbaglia praticamente tutto (1/7 al tiro, 3 punti, poche iniziative in quasi 28′ di utilizzo) ma è anche impalpabile nella lotta a rimbalzo. E così Varese, che per un po’ ha retto l’urto anche sotto i tabelloni, senza i suoi balzi crolla anche in quel confronto.
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