Il valore della kickboxing oltre lo sport: resilienza e disciplina con Mauro Cremona e i suoi ragazzi 

Mauro Cremona insegna kickboxing in una piccola realtà sportiva della Valceresio: "E' più di uno sport e insegna forza, resilienza ma soprattutto umiltà, in palestra come nella vita"

Arcisate - Kickboxing Olimpya

La kickboxing è una disciplina moderna che trascende la semplice etichetta di sport: fonde tecnica, potenza e mentalità per trasformare ogni combattimento in un’opera d’arte dinamica. Abbiamo incontrato il maestro Mauro Cremona che ci ha raccontato qualcosa della sua squadra, i ragazzi della palestra Olimpya di Arcisate, una piccola realtà sportiva della Valceresio.

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I ragazzi della Olimpya Kickboxing di Arcisate 4 di 4

Mauro, come è nata la sua passione per questo sport?

Ho cominciato quando ancora ero un bambino, avevo sette anni e se devo essere sincero odiavo questo sport. Col passare del tempo grazie agli amici, a mio padre e ad ottimi maestri, il mio pensiero sulla kickboxing è cambiato e ho continuato il mio percorso.

Qual è l’insegnamento più importante che le ha lasciato questo sport? Quali sono i valori che cerca di trasmettere ai suoi ragazzi?

Posso dire che in queste discipline serve tanta umiltà, rispetto e voglia di andare avanti, rialzare la testa anche dopo le sconfitte perché sono quelle a renderti più forte, ed è proprio questo che cerco di insegnare ai miei ragazzi. Devono metterci il cuore in quello che fanno: forza, coraggio, resilienza ma soprattutto umiltà, non solo nello sport, ma specialmente nella vita: la kickboxing è una palestra di vita.

Parliamo dei suoi ragazzi: da quanto li allena? Che età hanno?

Seguo questo gruppo composto da quasi trenta persone da circa quattro anni, ci sono ragazzi e ragazze che sono con me già dagli inizi mentre altri da qualche mese, ma la cosa che mi fa davvero piacere è vedere sempre gente nuova che si unisce a noi. Guardando la nostra squadra noterai ragazzini di 12 anni, ma non mancano anche uomini fino ai 50 anni che con la loro esperienza aiutano tutto il team. Attualmente, gli agonisti che compongono la nostra squadra sono sette, gli altri si allenano con noi sperando un domani di raggiungerli.

Qualche piccolo campione che ha ottenuto risultati importanti?

Il ragazzo che fino ad ora mi ha sorpreso e dato più soddisfazione si chiama Marco Guidali, paradossalmente il più piccolo della squadra: 13 anni compiuti di recente. Un secondo posto agli europei di Cornaredo (Milano) ottenuto con un ottimo combattimento. È un bravo ragazzo, in lui vedo davvero qualcosa di buono e la voglia di fare e di vincere, ma ovviamente non solo da lui, tutti quelli che si allenano con me hanno qualcosa di buono da dare.

Aspirazioni o prospettive future che vede per la sua squadra?

Poter vedere qualcuno di loro arrivare in alto sarebbe la mia soddisfazione più grande, ma sappiamo benissimo che non è facile. L’importante è che si impegnino e continuino in questo percorso perché tra noi c’è gente che può dare tanto e alzare il livello di questo sport.

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Pubblicato il 26 Marzo 2024
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