Omicidio di Andrea Bossi, nuovo interrogatorio per Michele Caglioni: “Costantemente sotto minaccia”
Il pm Francesca Parola ha nuovamente sentito in carcere Michele Caglioni che si è confermato estraneo all'omicidio e vittima delle minacce costanti di Douglas Carolo. L'avvocato: "Nei telefoni dei due c'è la verità"
Minacciato ogni giorno da Douglas Carolo per un mese intero: «Se parli fai la fine di Andrea, non solo tu ma anche la tua famiglia e la tua fidanzata». Era questo il tenore dei messaggi che ogni mattina e ogni sera il presunto assassino di Andrea Bossi avrebbe mandato a Michele Caglioni.
Il giovane di Cassano Magnago lo ha ripetuto nuovamente oggi davanti al sostituto procuratore Francesca Parola, professando ancora una volta la sua estraneità alla barbara uccisione del 26enne di Fagnano Olona nella sua casa di Cairate, la sera del 26 gennaio scorso.
Caglioni è stato arrestato insieme all’amico perchè gli inquirenti, dopo un mese di indagini, sono riusciti a collocare entrambi sulla scena del delitto in via Mascheroni proprio quella maledetta sera. Assistito dal suo avvocato Luigi Ferruccio Servi il ragazzo, poco più che 21enne e da oltre un mese recluso nel carcere di Busto Arsizio, ha ribadito la sua versione non riuscendo però a fornire ulteriori dettagli di quanto avvenuto: «Ha ripetuto che quella sera era lì in veste di accompagnatore di Carolo, un conoscente col quale aveva contatti soprattutto per reperire qualche spinello – ha confermato l’avvocato -. Dobbiamo attendere l’esito dell’incidente probatorio che cristallizzerà le comunicazioni via telefono tra i due per poter confermare che il mio assistito, quella sera, è rimasto in strada ad aspettare Carolo e che non sapeva delle sue intenzioni».
Nella sua versione Michele Caglioni ha ribadito di essere salito in casa di Andrea Bossi dopo che Carolo aveva già ucciso, avrebbe anche confermato di aver aiutato il ragazzo nel commettere la rapina dei gioielli ma nulla di più. Certamente è rimasto zitto per un mese, non ha denunciato l’accaduto: «Sembra che Douglas abbia voluto coinvolgerlo per spaventarlo. Nei giorni successivi era sotto costante pressione e minaccia da parte di Douglas che faceva sentire la sua presenza costante. C’è ancora molto da chiarire in questa vicenda» – conclude l’avvocato.
Le prossime mosse del pm bustese saranno il nuovo interrogatorio di Douglas Carolo, che fino ad oggi si è professato innocente, fissato per l’11 aprile e nuovi interrogatori una volta che saranno acquisite le risultanze delle indagini del Ris di Parma sulle tracce biologiche. Ci vorrà più tempo per scoprire i contenuti dei vari telefoni sequestrati.
Restano ancora molti i misteri da svelare sull’omicidio di Andrea Bossi. Tutto rimane cristallizzato agli arresti del 28 febbraio scorso e ai conseguenti primi interrogatori che si sono svolti nell’immediatezza di quell’evento.
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