Stretta di mano troppo forte alle ispettrici, imprenditore di Cantello a processo
I fatti contestati risalgono al 2016 e riguardano la condotta dell’amministratore di un’azienda di materie plastiche dopo il sopralluogo dell'Ispettorato del lavoro

Le telecamere in azienda (posizionate dopo un furto avvenuto pochi giorni prima), l’accesso dell’ispettorato del lavoro e la multa di 400 euro. Poi, al momento di terminare la visita, il “fattaccio”: l’imprenditore di un’azienda di materie plastiche di Cantello che arriva dalla reparto della produzione con dei tappi nelle orecchie e si posiziona vicino alle due ispettrici del lavoro, alza la voce, e stringe loro la mano, forse in maniera troppo forte.
Da qui la denuncia delle due donne – di fatto pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni – alla Procura della Repubblica di Varese, con l’ipotesi di reato di resistenza pubblico ufficiale.
La vicenda risale al 2016 appunto in un’azienda che si occupa di produzione di plastica termoindurente. Un’azienda non grande, una ventina di dipendenti, e con fatturato di circa 3 milioni di euro. Nel corso del processo sono stati sentiti diversi testimoni, e oggi, mercoledì 3 aprile, di fronte al giudice monocratico Chiara Pannone le parti hanno tratto le conclusioni.
Il pubblico ministero Antonia Rombolà ha chiesto l’assoluzione; stessa richiesta del difensore, avvocato Stefano Ghilotti del foro di Varese: «Ho fatto il poliziotto per 18 anni, e le posso assicurare che conosco molto bene che cos’è la resistenza al pubblico ufficiale – ha detto il legale al giudice, sostenendo l’assurdità della vicenda – L’imprenditore non poteva essere arrabbiato per 400 euro dal momento che il fatturato dell’azienda è piuttosto elevato. E si è presentato al cospetto delle due ispettrici del lavoro con i tappi nelle orecchie», tappi che peraltro il legale ha portato in aula per mostrarli alle parti: l’imprenditore aveva alzato sì la voce, ma per la presenza dei tappi (da qui il tono stentoreo), e la stretta di mano non era assolutamente da considerarsi intimidatoria dal momento che la persona imputata, oggi poco più che quarantenne, è piuttosto corpulenta. Mercoledì 8 maggio la sentenza.
(Foto di Gerd Altmann da Pixabay)
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