Le torri del Salento accompagnano i passi nella storia
Tra Federico II, Enea in fuga da Troia, il faro nel punto più a oriente d'Italia. La quarta tappa del Cammino del Salento

Quarta tappa – da Otranto a Santa Cesarea Terme – del viaggio a piedi lungo il Cammino del Salento, raccontato da tre amici di Gallarate
Salutiamo la bella Otranto avviandoci verso la Torre del Serpe, divenuta il simbolo della città: è una delle tante torri facenti parte del complesso di fortificazioni voluto da Federico II di Svevia.
Il cammino di oggi è abbastanza impegnativo, poiché è un continuo saliscendi, ma ci regala scorci veramente suggestivi come la grotta palombara o il laghetto della cava di bauxite (dismessa negli anni ’70).
Dopo aver raggiunto il punto più a est d’Italia, in corrispondenza del faro di punta Palascia, proseguiamo verso Porto Badisco. Qui, come narra Virgilio, sbarcò Enea in fuga da Troia.

Di particolare interesse è la grotta dei Cervi, che prende il nome dai soggetti di arte rupestre risalenti all’epoca del Neolitico, che però non purtroppo visitabile.

Dopo una meritata pausa pranzo, ripartiamo verso la nostra meta odierna: Santa Cesarea Terme, piccolo comune arroccato sulla scogliera, località caratterizzata dalla presenza di sorgenti termali di acqua sulfurea.
Km previsti: 22,7
Km percorsi: 26
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