Delicato intervento chirurgico all’ospedale di Varese per inserire un’endoprotesi ramificata
È durato oltre cinque ore l'intervento che ha visto collaborare più specialisti. È stata effettuata una sostituzione completa dell’arco dell’aorta con un intervento di significativa complessità ed elevato rischio perioperatorio

Effettuata dall’equipe della chirurgia vascolare dell’ospedale di Varese un’endoprotesi ramificata nel segmento più prossimale dell’aorta.
Il paziente è stato sottoposto a un intervento durato cinque ore e mezzo e ha visto alternarsi al tavolo operatori specialisti diversi: chirurghi vascolari e radiologi interventisti, ma anche cardiologi, anestesisti, cardiochirurghi, cardiorianimatori.
Per i professionisti del Circolo si trattava del secondo intervento del genere. I pazienti a cui è stata effettuata l’endoprotesi sono un uomo e una donna, entrambi ultra-settantenni, con una complessa patologia del tratto dell’aorta ascendente e dell’arco a rischio imminente di rottura.
La donna è stata sottoposta tre mesi fa ad un intervento per la sostituzione protesica dell’aorta ascendente a seguito di una sindrome aortica acuta. Nelle settimane seguenti, per la recidiva di dolore toracico, è stata identificata a mezzo di un’angio-TC la progressione della pregressa malattia verso una vera e propria lesione dissecativa dell’arco aortico, un segmento la cui eventuale gestione operatoria è difficile e complessa per le caratteristiche anatomiche ed emodinamiche di quel segmento, curvilineo e da cui originano strutture vitali come i tronchi sovra-aortici per irrorano il cervello e il cervelletto.
«La dissecazione residua dell’aorta in questi casi può essere ancora trattata dal cardiochirurgo, con un reintervento di sostituzione completa dell’arco dell’aorta; un intervento di significativa complessità e gravato da un elevato rischio perioperatorio, in particolar modo nei pazienti ad alto rischio come nei due pazienti trattati – spiega il prof. Gabriele Piffaretti, chirurgo vascolare che, insieme ai colleghi, i dottori Nicola Rivolta, Marco Franchin e Maria Cristina Cervarolo, tutti chirurghi vascolari della struttura diretta dal Prof. Matteo Tozzi, hanno eseguito gli interventi con l’indispensabile supporto congiunto degli specialisti di Radiologia Interventistica, il Prof. Federico Fontana e il Dr. Filippo Piacentino – Giudicato proibitivo il rischio di un intervento tradizionale, abbiamo quindi valutato collegialmente di poter procedere per via endovascolare, ricorrendo a queste protesi particolarmente innovative sul cui utilizzo abbiamo sviluppato una positiva esperienza, anche grazie alla sinergia condivisa con i Colleghi di Chirurgia Vascolare dell’Ospedale Universitario di Padova».
Le protesi sono state studiate per adattarsi al meglio anatomicamente alle sollecitazioni emodinamiche così vigorose in questo primo tratto di aorta toracica.
Entrambi gli interventi sono riusciti perfettamente sotto il profilo tecnico e clinico.
La Chirurgia Vascolare di Varese si conferma punto di riferimento per la chirurgia di ricostruzione protesica ed endovascolare dell’aorta. Ogni anno in Lombardia sono circa 130 le endoprotesi complesse impiantate per la patologia estensiva dell’aorta. Di queste, una decina all’Ospedale di Circolo di Varese.
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