Rapina col taglierino: condannato in Svizzera, assolto in Italia
Invocato con successo dal difensore il principio giuridico del ne bis in idem a livello internazionale
Un anno e otto mesi in Italia per associazione a delinquere e porto abusivo d’armi nell’ambito di un giro di rapine a mano armata avvenute in Svizzera non distante dal confine. Il reato tuttavia è inquadrato dal codice penale svizzero in maniera molto diversa da quanto contemplato dal codice italiano, particolare non da poco perché per quella pena inflitta dal tribunale di Varese un 33enne è stato assolto in Appello a Milano…perché già condannato in Svizzera (a due anni).
È il principio giuridico del “Ne bis in idem” che il difensore dell’imputato, l’avvocato Corrado Viazzo ha fatto valere presso i giudici milanesi impugnando la condanna pronunciata nel dicembre 2022. I fatti si misurano in punta di diritto. E per questo la corte d’Appello di Milano ha stabilito di non doversi procedere a carico dell’imputato ricorrente in quanto l’azione penale non sarebbe dovuta esercitarsi per essere stato l’imputato già giudicato con sentenza della Corte delle Assise criminali di Lugano pronunciata il 3 novembre 2017.
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