Per le coltellate nella notte a Germignaga arrivano altre denunce: “Lei mi picchiava”
L’uomo, 44 anni, racconta di essere stato lasciato per strada dopo le cure al Ps di Luino: “Ma non è la prima volta che sono stato aggredito”. Altro episodio con fendenti al petto a Porto Valtravaglia l'estate scorsa
Non era la prima volta che veniva aggredito da quella donna, oggi accusata di averlo pugnalato al braccio e alla mano nella notte di lunedì a Germignaga. Quei fatti hanno comportato alla 44enne ucraina con passaporto russo l’allontanamento urgente dalla casa familiare, misura disposta dal Pm di Varese e che verrà convalidata giovedì (avvocato Corrado Viazzo).
Ma quell’episodio finito in denuncia e formalizzato ai carabinieri di Luino sembra aver aperto una sorta di vaso di Pandora relativo alla relazione fra i due; fatti certamente privati, che tuttavia assumono rilevanza pubblica dopo l’esposto, e che manifestano una peculiarità, vista la frequenza di procedimenti legati alla violenza di genere che in questo caso però risulterebbe a parti inverse.
Rispetto a quanto evidenziato da una seconda denuncia sporta dall’uomo verso la convivente, vi sarebbe stato almeno un altro episodio consumatosi nell’estate 2024 a Porto Valtravaglia quando vennero chiamati i carabinieri che intervennero in un contesto famigliare: erano sempre i due conviventi che venivano alle mani e secondo il racconto dell’uomo, la parte soccombente era proprio lui, raggiunto da una coltellata superficiale al petto (cui seguì denuncia a piede libero. Immagine di repertorio).
Stesso copione di altro episodio a luglio, un fatto denunciato solo oggi ma per il quale non sono stati chiamati i carabinieri. Una relazione turbolenta, rimasta sotto traccia fino alla mezzanotte passata di lunedì quando una pattuglia dell’Arma non è intervenuta per la richiesta di aiuto da parte di un uomo che asseriva di essere stato accoltellato nella sua abitazione di Germignaga: un fatto strano per via del movente legato all’eventuale rapina, subito escluso dai militari che avevano notato evidenti macchie ematiche all’interno dell’abitazione, chiazze di sangue via via sempre più intense all’avvicinarsi della camera da letto dove un’avvenente signora dai capelli biondi asseriva di non sapere nulla di quanto avvenuto al compagno, poiché stava dormendo. Solo una “confidenza” fatta in privato ai carabinieri aveva confermato i sospetti: «È stata lei ma non voglio denunciare…».
Una linea poi mutata quando, una volta dimesso dal pronto soccorso di Luino, la compagna lo ha nuovamente aggredito sull’auto che avrebbe dovuto riportarlo a casa e dalla quale è stato invece fatto scendere nel cuore della notte in malo modo.
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