Il “mistero” di Sant’Agostino raccontato a Casciago da Santo Cassani
Presentato in Comune, nella splendida Sala dei Papi, “De Beata Vita. Sant’Agostino la “vexata questio””.

Il “mistero” di Sant’Agostino è arrivato nelle sale del Comune di Casciago, nella splendida Sala dei Papi di Villa Castelbarco.
A fare da Virgilio in questo viaggio verso una “vexata questio” che dura da secoli è stato, sabato 30 novembre, Santo Cassani, protagonista della quarta presentazione del ciclo culturale autunnale voluto dall’amministrazione comunale di Casciago. Con lui l’assessore alla Cultura Giacomo Baroni che ha presentato con Cassani il suo “De Beata Vita. Sant’Agostino la “vexata quaestio””, edito da Marna.
Nell’opera Santo Cassani, coadiuvato da storici e ricercatori, ha messo in fila una serie di prove, documenti, mappe per dimostrare la sua teoria, secondo cui il santo soggiornò prima del suo battesimo nel 387 a Casciago, superando l’ipotesi che il luogo di approdo del santo sia stato Cassago Brianza, nel Lecchese.
Sarebbe proprio il paese alle porte di Varese quel Rus Cassiciacum citato anche da Alessandro Manzoni (anch’egli fu ospitato a Morosolo a Villa Stampa, dove c’è una targa che ricorda l’avvenimento).
Il progetto di Santo Cassani, che raccoglie le sue ricerche più che decennali, propone una ricca raccolta di fonti e un’analisi minuziosa e acuta delle stesse e alcune interessanti considerazioni, traendo conclusioni che inducono l’autore a ipotizzare che la villa di Verecondo, che ospitò il Santo, si trovasse a Casciago. L’ipotesi ha sicuramente dei notevoli punti di forza, tra i quali si segnalano soprattutto tre aspetti: l’analisi linguistica; la supposta identificazione della precisa ubicazione della villa, che ben si adatta ai passi letterari in cui Agostino descrive Cassiciaco; il contesto economico della zona di Varese in età romana. Queste preziose pagine offrono un altro corposo frutto di indagini, nella pluralità di fonti interrogate, e arricchiscono l’orizzonte di studi, con un’attenzione speciale all’archeologia e alla storia materiale di questa regione.
Santo Cassani, 87 anni, presidente dell’associazione Il Sarisc, geometra in pensione che nella sua vita lavorativa ha progettato ponti, case, porti e viadotti in tutto il mondo, da anni si dedica alla sua altra grande passione, la ricerca storica sul territorio. Quello di Sant’Agostino per lui è un cruccio che ormai affonda le sue radici in più di dieci anni di ricerche: questo libro è un contributo importante ad una diatriba lunga secoli, che ha visto studi importanti come quello di Renzo Dionigi e prima quelli di Dante Isella, un punto senza dubbio rilevante in favore di Casciago, il Rus Cassiciacum che ospitò Sant’Agostino.
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