Per Villa Mylius il Comune approva spese aggiuntive per 800 mila euro

Il progetto di trasformazione in Accademia del Gusto e della Musica registra un incremento dei costi. I cantieri, avviati nel 2021, proseguiranno per un altro anno

Nel cantiere di villa Mylius a Varese

Il Comune di Varese ha approvato una rimodulazione del quadro economico del progetto di riqualificazione di Villa Mylius, destinata a diventare l’Accademia del Gusto e della Musica, prevedendo un aumento dei costi per lavori aggiuntivi, sospensioni e imprevisti emersi durante i cantieri, che sono stati avviati a gennaio del 2021 e che sono ancora in corso, con ritardi molto significativi.

La decisione è stata formalizzata con una determinazione dirigenziale del 31 dicembre 2024, che prevede un incremento di spesa di circa 839.000 euro. Una parte delle risorse sarà coperta attraverso l’avanzo di amministrazione e fondi vincolati, mentre un’altra parte verrà richiesta al fondo ministeriale per l’adeguamento prezzi.

Le modifiche al progetto comprendono interventi per migliorare la funzionalità dell’immobile, come l’inserimento di un nuovo lucernario, l’eliminazione delle barriere architettoniche con la realizzazione di ascensori e l’adeguamento degli impianti elettrici e meccanici. Durante i lavori sono inoltre emerse necessità impreviste, come la bonifica per la rimozione di materiali contenenti amianto.

Per coprire le spese, il Comune utilizzerà contributi come quello della Fondazione Cariplo e risorse interne al bilancio. Ulteriori fondi saranno richiesti al Fondo Ministeriale per l’Adeguamento Prezzi per compensare l’aumento dei costi delle opere ancora da completare.

«La stragrande maggioranza dell’importo è legato all’aumento prezzi che dobbiamo riconoscere per legge a favore delle aziende e che vengono rifuse da questo fondo appositamente creato dal governo – ha spiegato l’assessore Andrea Civati – Le altre somme sono per piccoli adeguamenti scoperti durante il cantiere, ma sono minoritarie. Come ad esempio quelle legate alla bonifica dell’amianto, che veniva messo negli anni 70 ad isolare i tubi del riscaldamento, e che si è scoperto solo all’apertura dei muri».

Tra gli interventi ancora da realizzare figurano la posa di un sistema di deumidificazione al piano terra, l’installazione di nuovi corpi illuminanti nelle cucine e altri adeguamenti tecnici. Per completare l’intero progetto, è stata concessa un’estensione dei lavori di un anno.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 08 Gennaio 2025
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