Il sindaco di Gavirate plaude a Biandronno e al Museo Bianco Lombardo: “L’offerta ha il nostro appoggio”

Massimo Parola risponde alle critiche dei due capogruppo di minoranza spiegando come e perchè la scelta di Villa Borghi sia ottimale

Villa Borghi biandronno

Il Museo Bianco Lombardo a Biandronno fa litigare maggioranza e opposizioni a Gavirate.  Il sindaco di Gavirate Massimo Parola risponde alle critiche di Gianni Lucchina del gruppo Vivere Gavirate.

In una nota, il sindaco Massimo Parola si congratula con il primo cittadino di Biandronno, Massimo Porotti per il progetto di museo permanente dedicato ad Antonio Pedretti a Villa Borghi : « Lungi dall’essere motivo di invidia o frattura – dichiara Parola – crediamo che rinsaldi il legame con la nostra città. Entrando poi nel merito della polemica, stupisce il candore con cui Lucchina si augura che possa esserci un ripensamento riguardo alla donazione della collezione: Villa Borghi è stata ristrutturata appositamente per ospitare le grandi tele del Maestro, è la sede perfetta per l’esposizione permanente di Bianco Lombardo, e non ha alcun senso chiedere adesso una partecipazione a Gavirate» una dichiarazione non del tutto in linea con i tempi prospettati da Porotti che attende il benestare delle Belle arti per intervenire al piano terreno trasformando le stanze della villa in spazio museale.

Massimo Parola di rivolge al capogruppo di Vivere Gavirate: «Se Lucchina avesse parlato direttamente e personalmente con lui e con noi, come richiederebbero la buona educazione e l’opportunità politica, avrebbe scoperto che eravamo ben a conoscenza dell’offerta di Biandronno e che, non avendo Gavirate a disposizione uno spazio altrettanto appetibile e adeguato, la scelta dell’artista di realizzare la permanente di Bianco Lombardo a Villa Borghi ha avuto tutto il nostro appoggio, in dialogo aperto e con piena disponibilità di entrambi a collaborare ad altri progetti. La comunicazione indiretta di Lucchina, fatta come suo solito di proclami dalle colonne dei giornali, puntava a sminuire l’attuale amministrazione, e a mettersi in mostra strumentalizzando loscamente il nome di Pedretti: ma si è risolta in una figuraccia».

A Simone Foti, di Gavirate s’è desta, il sindaco replica: « Prima sostiene che questa amministrazione non abbia fatto nulla per tenere sul territorio le opere di Pedretti, ma poi aggiunge che lui era a conoscenza del progetto di Villa Borghi da due anni: allora come mai non ha fatto nulla per tutto questo tempo, e non ne ha mai fatto menzione, soprattutto nel suo programma elettorale? Come è possibile che Foti proponga come sede per un’esposizione permanente il Chiostro di Voltorre? Forse ignora che la proprietà del Chiostro non è di Gavirate ma della Provincia? E perché derubricare a “centro sociale” le associazioni culturali e sociali che operano al Chiostro? Forse non sa che, oltre a offrire servizi preziosi per la cittadinanza e a organizzare vivaci e apprezzate attività culturali, permettono di tenere il complesso aperto ai visitatori? Il capogruppo di minoranza che ci accusa di essere arroganti si spinge a definire “morta” la cultura a Gavirate: e in base a cosa si permette di dare un giudizio così grave, visto che la sua presenza nella vita cittadina è rarefatta, e spesso non è presente nemmeno agli eventi a cui è invitato in forza della sua carica istituzionale? Questo snobismo è lontanissimo dal modo con cui la nostra amministrazione concepisce il rapporto con i concittadini».

«Da ultimo facciamo i complimenti e gli auguri al nostro Gruppo di Lavoro Cultura, i cui membri con entusiasmo, sostenuti validamente dalla parte politica e dai funzionari, stanno lavorando al programma culturale della nostra città per realizzare un calendario ricco di valore ma soprattutto sostenibile e concreto, lontano dalle chiassose sentenze di chi, invece di collaborare proattivamente alla vita della città, si limita a polemizzare per nascondere le proprie fragilità politiche».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Febbraio 2025
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