Lavoro e formazione: Confapi e Synergie tracciano la nuova rotta
Un evento a Materia per approfondire le novità del Collegato Lavoro e il ruolo delle Academy per le Pmi
È stata Confapi Varese, in collaborazione con l’agenzia per il lavoro Synergie, a organizzare il primo evento business a Materia, il nuovo hub di Sant’Alessandro, frazione di Castronno, dove ha sede VareseNews. L’occasione è stata un approfondimento sulla nuova normativa in tema di lavoro, il cosiddetto “Collegato lavoro”, approvato a dicembre 2024, dopo un percorso durato un anno e mezzo. Un pacchetto di norme importante che dà una scossa a un mercato del lavoro in sofferenza per il “cronico” disallineamento tra domanda e offerta.
Dopo i saluti di Marco Tenaglia, presidente di Confapi Varese, che ha ribadito il ruolo centrale dei corpi intermedi in questa fase di transizione economica, sono seguiti gli interventi degli esperti.
LA SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO
«In tema di somministrazione – ha spiegato Alessandra Peracchio, legal manager di Synergie Italia – il legislatore ha fatto un’ulteriore apertura molto importante, stabilendo che qualsiasi tipologia di lavoratore, anche se non è svantaggiato, quindi non rientrante in questa categoria giuridica, non è soggetto ai limiti percentuali. È chiaro che il legislatore ha voluto favorire la stabilizzazione, cioè l’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori da parte delle agenzie».
La crisi di mercato post-Covid e la conseguente incertezza, che impedisce alle imprese di avere una visibilità sufficiente per assumere a tempo indeterminato, hanno indotto il legislatore a ritenere sufficiente l’assunzione a tempo indeterminato da parte dell’agenzia di somministrazione in cambio di maggiore flessibilità. «Sappiamo che il contratto principale riconosciuto dal nostro sistema – ha continuato la manager di Synergie– è quello a tempo indeterminato diretto, ma il lavoro in somministrazione a tempo indeterminato con l’agenzia per il lavoro acquisisce una sua legittimazione e consente all’azienda, grazie a questo Collegato Lavoro, di utilizzare la flessibilità».
Un altro importante cambiamento introdotto riguarda l’eliminazione delle causali per i lavoratori svantaggiati assunti a tempo determinato. Per questa categoria, oltre il dodicesimo mese di contratto, non è prevista la causale o l’obbligo di motivazione per il ricorso.
IL CONTRATTO COLLETTIVO
Confapi è attualmente impegnata nel rinnovo di importanti contratti collettivi, tra cui quelli dei settori tessile e metalmeccanico, che hanno una storia rilevante nel distretto industriale della provincia di Varese. «La prima riflessione da fare – ha detto Piero Baggi, direttore generale di Confapi – riguarda il numero di contratti depositati al Cnel, che sono circa un migliaio. Questo la dice lunga sulla reale rappresentatività di alcuni soggetti che vengono qualificati come parti nella contrattazione».
Baggi ha ribadito l’importanza dell’intervento del legislatore in materia di lavoro, entrando nel merito dei cambiamenti relativi a una serie di istituti, a partire dal contratto a termine, che apre una nuova stagione della contrattazione collettiva. «Il primo aspetto – – ha sottolineato il direttore di Confapi –riguarda il fatto che i contratti collettivi devono definire in modo specifico e analitico le fattispecie che permettono di prorogare il contratto oltre i 12 mesi. In alternativa, se il contratto collettivo non prevede indicazioni, è possibile prorogare il contratto a termine per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva, individuate dalle parti e circostanziate in un atto scritto. Il vero problema è che, in assenza o carenza di causale, in caso di contenzioso il giudice procede con la trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato».
LE PMI PROTAGONISTE
In questo scenario di cambiamento, la formazione dei lavoratori è un tema cruciale, soprattutto in un tessuto economico in cui le piccole imprese rappresentano la spina dorsale dell’intero ecosistema. «La nostra agenzia – ha spiegato Cristiano Bertelli responsabile della formazione di Risorse Italia – si rivolge soprattutto ai piccoli imprenditori. Non caliamo dall’alto un modello, ma ci mettiamo in ascolto, chiedendo all’imprenditore di cosa ha bisogno. Dopo un’analisi del fabbisogno, cerchiamo sul mercato tutto ciò che può essere utile a quell’azienda, non solo per favorirne la somministrazione, ma anche per individuare all’interno della sua struttura risorse umane in grado di implementare il business attraverso la formazione. Lo supportiamo nell’ottenimento di fondi regionali, europei e interprofessionali, per corsi di formazione o avvisi. In pratica, come suggerisce il nostro nome, cerchiamo di creare una vera sinergia».
IL MODELLO ACADEMY
Un modello interessante è quello dell’Academy che Confapi e Synergie hanno realizzato per formare candidati all’assunzione nel settore carrozzeria. «È un modello che ha funzionato benissimo – ha spiegato Alessandro Loro, account di Synergie Varese –. Oggi gli otto candidati selezionati lavorano tutti nelle carrozzerie che hanno aderito al progetto. Ciò che emerge da questa esperienza è l’aspetto valoriale: questi giovani hanno scelto piccole aziende perché vogliono essere valorizzati e non considerati un semplice numero. La partnership con Confapi e le aziende associate è stata determinate per la riuscita del percorso di formazione».
Presente all’evento anche Giannino Pozzi, titolare della Carrozzeria Pozzi Arturo srl di Casciago, uno degli imprenditori che ha partecipato all’Academy. «Con questi ragazzi mi trovo bene – ha spiegato Pozzi –. Erano le figure che cercavamo. Io faccio il carrozziere e tratto la materia, ma ho poca dimestichezza con le parole. Non avevo mai sentito parlare di Academy e quando mi è stata proposta mi sono incuriosito. Ho messo a disposizione i nostri professionisti in azienda, perché noi siamo una carrozzeria particolare: lavoriamo sugli autobus».
LA FORMAZIONE NON È UN COSTO
Gli strumenti della formazione sono molteplici e, come ha sottolineato Amanda Bascialla, responsabile delle risorse umane di Confapi, vanno integrati loro. «L’Academy è una formazione in ingresso, quindi una formazione prioritaria e necessaria – ha spiegato la manager -. Tuttavia, non è sufficiente, perché l’imprenditore deve continuare a investire nella formazione on-the-job, ovvero l’addestramento interno e la formazione continua. L’aggiornamento professionale passa attraverso una serie di strumenti che, grazie ai fondi della formazione finanziata, mettiamo in campo».
Un tema cruciale è l’alfabetizzazione delle imprese rispetto ai fondi disponibili per la formazione. Regione Lombardia è tra le realtà più attive per dotazioni messe a disposizione delle imrpese. «Abbiamo dovuto spingerla molto, soprattutto qualche anno fa – ha concluso Davide Selle training manager di Confapi Varese–. Fino a dieci anni fa, quando proponevo percorsi di formazione alle aziende, la reazione era spesso di rifiuto, perché la formazione veniva vista come un costo. Inoltre, essendo qualcosa di poco tangibile, non si capiva bene quale fosse il suo reale valore. Oggi il percorso si sta semplificando: c’è più consapevolezza e la maggior parte degli imprenditori ritiene prioritario investire nella formazione e coinvolgere i dipendenti in attività formative che migliorino le loro competenze. Se i dipendenti sono più competenti, l’azienda può crescere e a sua volta migliorare».
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