L’Inps ammessa come parte civile per il maxi processo sui falsi invalidi a Varese

Rigettate dal giudice le eccezioni sollevate dalle difese. L’istituto di previdenza chiede 450 mila euro di danni


Avarie

È stata un’inchiesta della Finanza che ha fatto parlare parecchio quella legata al giro di falsi invalidi che gravitava attorno a medici compiacenti (10), una serie di clienti (27), e al centro, al cuore dell’organizzazione aveva secondo l’accusa due persone, marito e moglie. Essi erano, come riportano indagini e atti d’accusa, proponenti di quei servizi che tendevano a far risultare invalidità fasulle.

Falsi invalidi: chiuse le indagini sull’inchiesta della Finanza di Varese

Parte lesa di tutto questo: la collettività, nelle forme del soggetto previdenziale che tutti conosciamo, l’Inps, istituto nazionale previdenza sociale che oltre ad essere parte lesa nel processo che vede 39 imputati a vario titolo per truffa, vede oggi anche la stessa Inps a giudizio, ammessa come parte civile. La costituzione ha previsto la definizione di danni per 450mila euro, cifra ben inferiore rispetto a quanto inizialmente paventato, in una cifra che andava oltre i 6 zeri.

Lo ha deciso il giudice per l’udienza preliminare Marcello Buffa in un processo che vede l’accusa portata dal pm Lorenzo dalla Palma. Degli imputati, solo uno ha chiesto un rito alternativo vale a dire l’applicazione della pena su richiesta delle parti. Prossima udienza, per discussione, il 16 maggio.

 

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Febbraio 2025
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