L’urologo Danilo Centrella e l’evento di Gallarate annullato “Si parlava di piaghe sociali, non di scandali”
Il rammarico del chirurgo: “Sempre disponibili al confronto: il fine ultimo del progetto rimane sempre il benessere fisico, psicologico e sociale dei nostri giovani“

L’annuncio, giorni fa. Poi le note dei “ProVita“, e la decisione dell’ufficio scolastico regionale di sospendere l’incontro previsto all’Isis Ponti di Gallarate per lunedì ad oggetto proprio i temi che passano sotto gli occhi ogni giorno di medici come Danilo Centrella, urologo, uno dei tre relatori di quell’incontro tanto discusso.
Il dottor Centrella, 54 anni, è medico chirurgo specialista in Urologia ed Andrologia e direttore della Struttura complessa di Urologia nel Verbano Cusio Ossola, oltre che sindaco di Cocquio Trevisago.
«Sono rammaricato che un’associazione abbia chiesto l’annullamento dell’evento, pur non essendo assolutamente a conoscenza degli argomenti da trattare», spiega a Varesenews dopo aver appreso della notizia. «Rammaricato soprattutto perché l’evento affronta piaghe sociali che colpiscono i nostri giovani: il bullismo, il facile accesso alla pornografia senza alcun limite, le infezioni sessualmente trasmissibili, che colpiscono 300 milioni di persone nel mondo ogni anno e da cui i giovani del nostro paese non sono immuni».
Numeri che preoccupano, e che secondo l’esperto possono diminuire solo attraverso una attenta e rigorosa divulgazione scientifica da rivolgere ai più giovani, alle fasce più a rischio.
«Mi dispiace soprattutto perché le motivazioni addotte non sono assolutamente coerenti con gli argomenti che in realtà trattiamo. Edoardo, in arte Max Felicitas, come in altri eventi nelle scuole a cui ho avuto il piacere di partecipare, scoraggia vivamente i giovani dall’entrare nel mondo della pornografia», oggi più che mai di facile accesso.
«L’avvocato Puglisi, Max Felicitas e il sottoscritto sono consapevoli delle preoccupazioni di alcune associazioni umanitarie del territorio e sono disponibili a confrontarsi e collaborare attivamente con loro perché il fine ultimo del progetto rimane sempre il benessere fisico, psicologico e sociale dei nostri giovani», conclude il dottor Centrella.
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