Tifo violento a Varese: chiesti riti alternativi, tre poliziotti parte civile
In 59 a processo fra ultras biancorossi e napoletani per due distinti episodi del 4 maggio ’23 per i caroselli scudetto del Napoli e per la “spedizione punitiva“ dei partenopei in città

Udienza pre dibattimentale questa mattina, 4 febbraio a Varese per il processo sul tifo violento dove sono confluiti due distinti fatti e che vede imputate 59 persone fra tifosi del Varese calcio e ultras napoletani. Gli episodi contestati come si diceva sono due.
Il primo ha visto esponenti del tifo varesino aggredire in due occasioni tifosi del Napoli – per la maggiore famiglie, ragazze, persone comuni e non appartenenti al tifo organizzato (nella foto) – che festeggiavano in maniera colorita e chiassosa lo scudetto del Napoli nel centro del capoluogo prealpino il 4 maggio del 2023.
Qui le parti offese sono due, una delle quali nell’udienza di oggi ha ritirato la querela (il reato è perseguibile solo su attivazione dell’azione penale tramite una denuncia) mentre non è ancora chiaro se la seconda parte offesa vorrà seguire la medesima strada e di conseguenza spetterà al giudice valutare la procedibilità nella prossima udienza fissata per il 13 maggio (mentre pronuncerà sentenza di proscioglimento degli imputati verso i quali la querela è stata rimessa).
La seconda tranche del procedimento si riferisce invece alla “spedizione punitiva” di dieci giorni più tardi, il 14 maggio di due anni fa quando un corteo composto da decine di mini van affittati dai tifosi napoletani cercavano lo scontro coi varesini e vennero fermati in viale Europa (ma la Digos li intercettò in autostrada attivando le procedure di disimpegno) non senza difficoltà da parte degli agenti: tre si sono costituiti parte civile per questi episodi, e una decina di tifosi partenopei indagati ha chiesto rito abbreviato per quell’episodio. Anche in questo caso il giudice nella prossima udienza potrebbe arrivare già a pronunciare una sentenza con pena, in caso di condanna, che potrà beneficiare degli sconti previsti dalla legge per questo genere di rito.
I reati contestati sono “minaccia e resistenza a pubblico ufficiale” per gli episodi del 14 maggio contestati ai tifosi del Napoli, in tutto 36 e difesi dall’avvocato Emilio Coppola. Per la “violenza privata”, le “lesioni” e i “danneggiamenti” del 4 maggio a Varese gli imputati sono 23, difesi dall’avvocato Marco Bianchi.
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