Varese per l’Oncologia riduce l’impegno per Homcology l’assistenza a casa dei pazienti oncologici
Attivo dal 2014 per l'assistenza domiciliare con personale medico, infermieristico, oltre a psicologo e fisioterapista, da quest'anno sarà limitato. Per il paziente a domicilio, però, non cambierà l'assistenza

L’Asst Sette Laghi ha revocato la convenzione con Varese per l’Oncologia che definiva il servizio di “Homcology”, il modello di presa in carico a domicilio in rete tra il reparto di oncologia dell’azienda ospedaliera e i professionisti messi a disposizione dell’associazione. (foto di repertorio)
Nella delibera, con cui si revoca l’accordo, si spiega che la neo presidente Nicoletta Caverzasio Felloni, che è succeduta nel ruolo che ricopriva Carlo Lucchina scomparso nel dicembre scorso, ha comunicato che
“il direttivo ha dato parere negativo alla firma della suddetta convenzione…. ritenendo di non mettere più a disposizione di questa ASST personale medico e infermieristico ma di essere disponibile, con diverso accordo, a farsi carico dei costi per le figure professionali di psico-oncologo e di fisioterapista”.
L’Homcoloy è attivo dal 2014 e permette di
“trattare pazienti fragili, bisognosi di trattamenti antitumorali ma con difficoltà fisiche e logistiche a recarsi in Ospedale, presso il loro domicilio.
Un’assistenza è stata resa possibile per il finanziamento da parte dell’Associazione di medici, infermieri, psicologo, fisioterapista”.
La decisione dell’associazione di ridurre il suo contributo a supporto delle sole figure dello psiconcologo e del fisioterapista ha cambiato i termini della convenzione, deliberata dalla Sette Laghi nel dicembre scorso e valevole fino a tutto il 2026.
Al di là dei termini e della burocrazia, comunque, per il paziente curato a casa nulla è cambiato: il servizio dell’assistenza a domicilio sta proseguendo con medico e infermiere con la sola differenza che è la stessa azienda ospedaliera a sostenere i costi del servizio.
Il perchè lo chiarisce la presidente di Varese per l’Oncologia: « Il ruolo del terzo settore è quello di far partire i progetti per testare se sono efficaci e meritori – spiega Nicoletta Caverzasio Ferloni – Una volta verificata la validità, però, è il sistema sanitario che deve metterli a regime. Homcology era nato nel 2014. Simo andati ben oltre il tempo medio di sperimentazione. D’accordo con l’Asst Sette Laghi abbiamo, dunque, rivisto l’accordo: noi sosterremo solo i costi delle figure dello psiconcologo e del fisioterapista».
A dicembre, complice anche il passaggio di consegne alla guida di Varese per l’Oncologia, la Sette Laghi ha proceduto con il rinnovo come consuetudine, ma l’associazione non ha firmato la convenzione chiedendo nuove condizioni: « Abbiamo già presentato la proposta di collaborazione che sta seguendo l’iter burocratico. Per il paziente finale a domicilio, però, questi cambiamenti non comportano alcuna variazione. In questo momento vengono seguiti a casa come sempre, con figure professionali inviate dallo stesso reparto diretto dal professor Grossi».
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