Addio a Raffaele Bacelliere, l’imprenditore dei motori che ritrovò la Fiat Torpedo di Re Vittorio Emanuele III
Si è spento nella notte, all’età di 85 anni. Il suo è un cognome noto nel territorio di Varese, e si abbina a un’immensa passione per i motori che ne ha scandito l’intera esistenza

Si è spento nella notte, all’età di 85 anni, l’imprenditore Raffaele Bacelliere. Il suo è un cognome noto nel territorio di Varese, abbinandosi a un’immensa passione per i motori che ne ha scandito l’intera esistenza.
Una storia speciale, la sua, che solo qualche mese fa è stata raccontata nel libro “L’ultima macchina del Re”, dedicato alla Fiat Torpedo che fu di Re Vittorio Emanuele III, passò ai primi quattro presidenti della Repubblica e venne scovata nel 1970 in un angolo polveroso della Fiat di Roma proprio da Raffaele Bacelliere, durante un viaggio di lavoro. «Era stata costruita nel 1939, il mio stesso anno di nascita – raccontava divertito – così, appena la vidi, sentii che sarebbe stata mia e mi avrebbe accompagnato per tutta la vita». Una promessa che non è stata tradita.
Nato a Momo da una famiglia umile ma di grandi lavoratori, Raffaele rimase orfano di padre quand’era ancora un ragazzino. A soli 16 anni iniziò a fare il meccanico in un’officina di Novara e, una volta appreso il mestiere, aprì un suo garage proprio a Momo.
In realtà, la sua vera vocazione non era riparare le auto, bensì venderle. Gradualmente trasformò l’attività che aveva creato e nel 1965 realizzò un piccolo salone sotto il marchio Bmw.
Il ragazzo ci sapeva fare e tre anni dopo fu la Fiat a convocarlo per offrirgli il ruolo di concessionario esclusivo per tutta la provincia novarese. Fu la vera svolta, perché il sodalizio avviato nel 1968 con Roberto Masera avrebbe segnato un’epoca.

La crescita del progetto fu esponenziale: prima avvenne la costruzione della nuova location da quattromila metri quadrati a Cassano Magnago, poi l’apertura delle filiali di Busto Arsizio, Gallarate e Olgiate Comasco, espandendosi successivamente anche a Tradate, Azzate e Sesto Calende.
Insieme all’impresa, crebbe la famiglia. Nel gennaio del 1974 Raffaele si sposò con Marisa, nell’agosto successivo nacque il primogenito Gabriele, due anni dopo si sarebbe aggiunta Antonella.
Intanto Bacelliere e l’amico Masera nel 1978 si inserirono con grande successo anche nella nascita di Iveco, ovvero il marchio voluto da Fiat per commercializzare i propri veicoli industriali, andando a realizzare a Bodio Lomnago la Varese Carri. Fu un altro successo e Bacelliere si spostò a vivere proprio a Bodio, dove è rimasto per quasi mezzo secolo, innamorandosi del suo verde e del suo lago.
Protagonista di una vita intensa e avventurosa, fece anche amicizia con Enzo Osella, un famoso produttore d’auto che aveva iscritto nel 1980 (e per un decennio) la sua Osella Corse ai Gran Premi di Formula 1. Spesso Bacelliere era al suo fianco durante la competizione iridata. Innamorato di Ferrari, fu tra i cofondatori del Ferrari Club Varese, mentre il legame con il mondo dei Rotary ha rappresentato un’altra costante del suo percorso.
Il cammino della Varese Carri continuò sino al 2000, quando venne ceduta. La rete di concessionarie Masera e Bacelliere fu invece un punto di riferimento sul mercato delle auto sino al 2015.
Da quella gloriosa storia è nata la GB Auto, società oggi guidata dal figlio Gabriele. Che – anche al volante della Torpedo reale acquistata dal padre – porta avanti la tradizione di famiglia.
«Con lui se ne va una parte della nostra storia – commenta con commozione la sindaca di Bodio Lomnago, Eleonora Paolelli –. Raffaele Bacelliere, insieme alla sua famiglia, è stato a lungo un simbolo del mondo dei motori nel nostro paese e ha saputo valorizzare il territorio con passione e dedizione. La sua scomparsa rappresenta una perdita davvero significativa per tutta la nostra comunità».
I funerali avranno luogo giovedì 3 aprile alle ore 10.30 nella chiesa di Santa Maria Nascente a Bodio Lomnago.
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