Bicipace compie 40 anni: il 25 maggio la grande pedalata pacifista e ambientalista
Il contrasto al riarmo e al consumo di suolo sono i due temi di questa edizione con tante località di partenza e arrivo unico alla Colonia Fluviale di Turbigo

Domenica 25 maggio al via la quarantunesima edizione di Bicipace, la grande pedalata pacifista e ambientalista come sempre puntuale a ribadire la necessità del disarmo e di una maggiore coscienza ambientale.
Tanti i punti di partenza nella Città metropolitana di Milano, in provincia di Varese e anche da Novara; arrivo unico, come ormai di consueto, alla Colonia Fluviale di Turbigo (MI) sulle rive del Ticino, intorno all’ora di pranzo per cibo, musica, attività. Attese almeno millecinquecento persone sulle loro biciclette.
«La bicicletta è veicolo di pace – spiegano i promotori –: riduce la grande domanda di energia causata dagli spostamenti quotidiani; riduce il consumo di suolo legato a infrastrutture pesanti e impattanti sull’ambiente; riduce le disuguaglianze nello spazio pubblico, aumentando la sicurezza stradale e dei territori; Aumenta la consapevolezza dell’ambiente; migliora l’autonomia e l’indipendenza delle persone, aumentandone il benessere».
LA PACE NON È MAI ARMATA
«Mai come quest’anno si sente la necessità di mobilitarsi per parlare di Pace, e chiedere che si apra un dialogo per poter affrontare e risolvere i conflitti. Tantissime persone – si legge nella nota inviata alla stampa – sono rimaste vittime di una guerra che nemmeno avrebbero voluto combattere o subire, soprattutto bambini. La politica sembra distante nel trovare una soluzione diplomatica, anzi, trova più efficace impegnare risorse economiche per un programma, ReArm EU, che potenzierebbe gli arsenali dei singoli stati senza di fatto costruire un modello di difesa europea. Per noi questa soluzione non è accettabile: un vero percorso di pace non si costruisce con le armi. Domenica 25 le nostre ruote non saranno silenziose ma diranno parole di pace!».
IL SUOLO VOLA VIA
Logistiche, servono davvero tutte? È la domanda dei promotori di Bicipace: «Il continuo sorgere e diffondersi nel nostro territorio di poli logistici e centri commerciali è allarmante – affermano -. In Lombardia, in venticinque anni sono stati consumati oltre duemila ettari di suolo a un ritmo di oltre duemila metri quadri tra capannoni e aree logistiche in più ogni giorno (Cfr. AAVV Rapporto Lombardia 2024 – Sostenibilità è innovazione). È evidente come i cittadini siano sempre più circondati da centri logistici il cui epicentro è l’aeroporto di Malpensa mentre, per fare un parallelo, perde sempre più operatività il trasporto collettivo della regione. Si tratta di uno sviluppo industriale disordinato perché senza regole, che continua a consumare suolo naturale (Cfr. ISPRA, Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici) nonostante il nostro territorio sia già pieno di aree cementificate, dismesse e abbandonate da recuperare, evitando così l’impermeabilizzazione e l’indisponibilità ai fini agricoli di altro suolo, i cui servizi ecosistemici sono comunque preziosi. La logistica, inoltre, dal punto di vista occupazionale offre pochi posti di lavoro spesso precario e di scarsa qualità! Questo modello di sviluppo, oltre a non essere sostenibile sul piano occupazionale e ambientale, a livello sociale è causa della distruzione progressiva delle attività manifatturiere, artigianale e autonome che nel tempo hanno rappresentato un tessuto economico e culturale di grande valore! Serve un modello di sviluppo e di consumo che riporti al centro le persone, la dignità del lavoro, la salute dei territori e la sostenibilità ambientale e sociale!».
Per info: Flavio Castiglioni, coordinamento Bicipace – flacast5@gmail.com
Appuntamento al 25 maggio, con le partenze dai luoghi più lontano: gruppi da Gallarate, Cardano al Campo, la valle Olona da Olgiate e Marnate, Busto Arsizio, Saronno, Lainate, Rho, Bareggio, Albairate e Abbiategrasso, Magnago, che man mano si riuniranno fino a Cuggiono e Malvaglio, fino all’approdo alla Colonia Elioterapica.
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