Ciclopedonale di Ghirla, la risposta dell’amministrazione: “Aspettate a giudicarla quando sarà finita”
In una lettera - e nel programma elettorale inviato ai cittadini prima della rielezione dell'attuale amministrazione - la risposta al messaggio del nostro lettore Maurizio

«Una valutazione reale e critica di un’opera di questo genere è opportuno farla a lavori finiti e non in corso d’opera, in quanto il manufatto al rustico ed in cantiere aperto, senza il ripristino dell’area può anche non essere un bello spettacolo da vedere».
Comincia così la lettera dell’Amministrazione Comunale di Valganna, il comune entro cui insiste il lago di Ghirla, in risposta al nostro lettore Maurizio, che pochi giorni fa scrisse una lettera dal titolo “Nessuno ha nulla da ridire sullo scempio della ciclabile di Ghirla?”
L’amministrazione, guidata da Bruna Jardini, sindaco rieletto per la terza volta nel 2024, ricorda innanzitutto nella lettera che quest’opera: «È parte integrante e significativa del Programma Elettorale votato a maggioranza dai residenti della Valganna».
“UNA CICLOPEDONALE PER GARANTIRE LA SICUREZZA DEI PEDONI”
E che «Scopo fondamentale per la realizzazione di tale manufatto è garantire la sicurezza per gli abitanti della zona dell’Eden e per gli utilizzatori della confinante area a verde pubblica, che attualmente sono costretti a passare sulla sede stradale con grave pericolo personale. La formazione nel tratto centrale del muro in calcestruzzo a cui si riferisce la lettera verrà completamente coperto in porfido rosso locale e ben mitigato nel verde, e la sua realizzazione è stata necessaria per l’instabilità della scarpata a ridosso della Strada Statale nel tratto privo del vecchio muro di sostegno della ex tranvia, fronte particolarmente fragile staticamente, che il muro va a rinforzare».
Le intenzioni dell’amministrazione erano in effetti chiare nel documento elettorale consegnato alla cittadinanza poco prima delle elezioni, che spiegava i particolari dell’opera in caso di rielezione, e le sue motivazioni: «Stiamo affrontando il problema della sicurezza lungo il percorso pedonale della Strada Statale che costeggia il lago di Ghirla – diceva infatti il documento del 2024 – Un tratto particolarmente pericoloso è quello dalla località Colibrì alla località Eden, in quanto la Statale, a suo tempo allargata inglobando la sede del Tram, ha creato un tratto che scende subito a scarpata sul lago togliendo ai pedoni la possibilità di percorrerla, se non camminando sulla sede stradale con notevole pericolo. Il condominio in località Eden, abitato da circa 10 famiglie, vive costantemente questo disagio. Inoltre questa area è frequentata dagli utenti del Parco della Comunità Montana del Piambello, soprattutto in estate, quando i parcheggi limitati costringono gli utenti a lasciare le auto lontano e percorrere la strada a piedi».
Il progetto a cui l’attuale amministrazione Jardini ha dato seguito, non era il primo ideato per ovviare alla questione: « In passato, la Provincia di Varese e il Comune di Valganna avevano progettato un marciapiede con un muro di cemento armato lungo la strada e il lago, ma il progetto è stato abbandonato per motivi paesaggistici, ambientali e di costo».
Il documento prosegue poi con la spiegazione dell’opera che nel 2024 intendevano portare avanti, il cui cantiere è cominciato pochi mesi dopo: «Abbiamo ideato la costruzione di una leggera passerella marciapiede lungo la Strada Statale per garantire la sicurezza dei numerosi pedoni e promuovere il turismo nella zona, utilizzando fondi settoriali senza dipendere dal PNRR. La passerella, sollevata su piloni e immersa nel verde lungo la scarpata tra la Statale e il lago, ha un impatto naturale minimo ed è finanziata da quattro enti: il Comune di Valganna, la Comunità Montana del Piambello, il Bacino del Lago Ceresio, Piano e Ghirla, e principalmente dalla Regione Lombardia. Il progetto è stato valutato dalla Soprintendenza ai Monumenti di Milano per quanto riguarda la competenza paesaggistica e ambientale ed è stato approvato tramite comunicazione scritta».
La lettera consegnata oggi a Varesenews dall’amministrazione comunale, ricorda inoltre inoltre che: «I lavori prevedono il completamento del tratto in esecuzione con un lotto finale tutto su terra che passa in aderenza della Strada Statale ed arriva fino alla attuale stazione Bus, creando così un percorso completo per villeggianti e residenti dalla stazione stessa alla zona Eden. Nel suo insieme la passerella come è stata ideata e come è in costruzione prevede anche un tratto sulla scarpata dalla Strada Statale alle sponde del Lago di Ghirla, permettendo l’utilizzo da parte di tutti della bellezza ambientale circostante sull’acqua, carrozzelle, bambini, disabili, animali d’affezione e pescatori compresi, perché l’ambiente è di tutti».
“L’ALTRA CICLABILE” E IL MURO ABBATTUTO
In conclusione della lettera, l’amministrazione, aggiunge un appunto critico a chi si erge difensore dell’ambiente: «Vero che sull’altra sponda del lago passa una ciclopedonale, ma internamente, in quanto per la maggior parte della sua lunghezza (mt. 380), e quasi completamente su area demaniale, è stato costruito (Da privati, ndr) un muro che non permette l’accesso e l’utilizzo a residenti e villeggianti della spiaggia, cosa di cui solo questa Amministrazione Comunale si è presa il carico di emettere una ordinanza di demolizione del muro e di ripristino dello stato dei luoghi, per permettere a tutti di utilizzare questo patrimonio pubblico».
Quest’ultima parte di risposta si riferisce a una annosa questione che si trascinava a Valganna da molti anni, ed era stata già citata nello stesso documento ai cittadini di un anno fa, che recitava: «Dopo quasi 10 anni di contenziosi e cause con privati, finalmente è arrivata la sentenza definitiva del Tribunale Amministrativo della Regione Lombardia, diventata esecutiva da poco (All’epoca in cui veniva scritto. Ora è esecutiva da un anno, NDR). Tra le varie componenti in località Tre Lago è stato disposto l’abbattimento di circa trecento metri di muro che chiudeva la spiaggia non permettendone l’utilizzo a bagnanti e pescatori. Questo darà modo in un prossimo futuro ad un utilizzo libero dell’area, soprattutto a favore dei residenti».
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