“La deturpazione del lago di Ghirla urla vendetta”
Un lettore riaccende i riflettori sul cantiere attorno al lago. Francesco, che vive a 300 chilometri di distanza, chiede di non deturpare una zona che lui frequenta da oltre mezzo secolo

Una nuova lettera, scritta da un appassionato della Valganna che vive a 300 chilometri di distanza, critica i lavori di realizzazione della pista ciclabile lungo il lago di Ghirla. Un’esortazione a non deturpare un luogo dove pace e natura sono ricchezze inestimabili
Buongiorno,
mi chiamo Francesco ho 70 anni ed è da quando ne avevo 15 che frequento la Valganna, intesa come Ganna, Ghirla, Mondonico, la Badia, la Torba il Poncione , la Rungia ecc. E con mio immenso dispiacere, ogni volta che vi torno, vedo le nuove deturpazioni della natura che vengono perpetrate. Quasi ogni giorno mi collego al vostro giornale per respirarne una boccata d’aria, una volta pura ora un po’ meno.
Leggendo la lettera del Sig. Guerri Maurizio, che non ho il piacere di conoscere, ho sentito il dovere e la necessità di associarmi totalmente a quanto da lui asserito e non, come troppo spesso si fa, condividere e poi archiviare.
Pur vivendo lontano, circa 300 kilometri da Ganna, ogni volta che debbo ricaricare le mie energie, non esito a prendere la macchina per fare un fine settimana a Ganna, e poter fare una passeggiata nei boschi, della mia gioventù con gli itinerari di sempre, il Poncione , il Rizzadun. Loc di Fra’, la Fonte dei Sassi Rossi ecc. Questo quasi sempre alla mattina molto presto, appena sorge il sole, onde evitare orde di cicloturisti che sfrecciano incuranti di chi si avventura a piedi nei vecchi sentiere ora trasformati, in part, in passerelle sospes, che sa da un lato facilitano la passeggiate, dall’altro hanno gravemente compromesso l’habitat naturale del bosco e dove una volta crescevano piante di vari tipi e si trovavano funghi , ora è rimasto ben poco. Per non parlare di tutti coloro che si avventurano nei sentieri con i loro cani, dove solo pochi tengono al guinzaglio e per non parlare delle museruole per quelli di grossa taglia.
Ma se il bosco e’ di tutti, tutti lo dovrebbero rispettare e non abusarne perchè nessuno è demandato a controllare il loro comportamento e se qualcuno si permette di fare delle osservazioni, come il sottoscritto, si sente insultare.
La deturpazione del lago di Ghirla, urla vendetta al cospetto di Dio, che si è preso la briga di creare un gioiello naturale, non certo per lasciarlo deturpare dall’uomo, con quale fine? Incrementare il turismo ? Prima di fare ciò bisogna creare le infrastrutture che lo possano gestire. Utilizzare dei fondi Europei per creare degli ecomostri è una bestemmia contro la natura, continuando di questo passo le generazioni future avranno una ciclabile in cemento e ferro che gira attorno ad uno specchio d’acqua che ha perso tutto il suo fascino.
Spero che questo mio sfogo non sia la voce di colui che grida nel deserto ma possa far pensare un po’ di più coloro che sono demandati a decidere di compiere questi interventi.
Grazie a colui o coloro che leggeranno questa mia.
Cordialmente
Francesco
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