Il 12% dei bambini russa e il 5,7% ha apnee: all’ospedale Del Ponte di Varese uno dei pochi centri sui disturbi del sonno
Al centro si rivolgono bimbi provenienti da tutt'Italia. la Fondazione Adriana ed Enrico Pigni ha donato un nuovo polisonnigrafo indispensabile per la diagnosi dei disturbi
Il 12% dei bambini russa durante il sonno, il 5,7% ha apnee. Sono i dati raccontati dalla professoressa Luana Nosetti che dirige il Centro pediatrico per i disturbi respiratori del sonno all’ospedale Del Ponte di Varese.
A Varese uno dei pochi centri nazionale per la diagnosi e la cura dei disturbi del sonno nei bambini
La sua è una delle pochissime realtà a livello nazionale che si occupa di problemi del sonno nella fascia pediatrica: arrivano bimbi da un po’ tutta Italia per sottoporsi a indagini.
«Mentre nella fascia adulta i problemi del sonno provocano soprattutto stanchezza – spiega la specialista – nei bambini fanno emergere problemi di tipo neurocomportamentale. Sono bambini spesso nervosi o iperattivi».
Il sonno è fondamentale nella crescita
Il sonno è fondamentale nella crescita: « è una fase in cui la memoria si consolida – racconta la professoressa Nosetti – il cervello dimentica i dati superflui e fissa le informazione più importanti. Durante il sonno avviene la crescita, si rafforzano le difese immunitarie. Quando il sonno viene spezzato da apnee o disturbato questi processi sono frammentati».
Tra i primi disturbi che si evidenziano ci sono quelli cardiaci : «Il sonno è momento poco conosciuto e spesso i genitori non hanno percezione dei problemi che avvengono durante questa fase in cui scende l’ossigenazione del cervello con ripercussioni sul cuore prima e sul cervello poi. Quando si ha un sospetto, però, è bene rivolgersi al proprio pediatra che, con domande puntuali, riesce a comprendere se ci troviamo in presenza di apnee notturne».
Il centro sui disturbi del sonno indaga queste criticità attraverso il polisonnigrafo, una strumentazione in grado di leggere diversi parametri.
Un polisonnigrafo in dono dalla Fondazione Adriana ed Enrico Pigni
L’ultimo polisonnigrafo in dotazione al centro, il quarto, è stato donato questa mattina, martedì 6 maggio, dalla Fondazione Adriana ed Enrico Pigni, nata per disposizione di Cesare Pigni, scomparso nel 2019, che ha destinato tutta la sua eredità alla cura dei problemi respiratori e cardiaci dei bambini. Una disposizione per ricordare la moglie, ammalata di asma, morta nel 2016 e il figlio Enrico deceduto per un arresto cardiaco: : «Questo macchinario è progettato per registrare parametri cardio-respiratori, gas ematici, sensore di posizione nel sonno. È particolarmente adatto per i bambini, perchè è piccolo, leggero, maneggevole e ha pochi cavi di collegamento, ma è anche tecnologicamente molto avanzato. Pesa circa 100 grammi e misura 6×7 cm per lato ed è associato ad un orologio che si posiziona al polso del bambino».
Oggi la Fondazione è diretta dalla Presidente Caterina Russo che, con il vicepresidente Rolando Di Donè, porta avanti la volontà di Cesare Pigni. Con quella odierna, la Fondazione è alla sua seconda donazione ma sta già lavorando a un terzo obiettivo, sempre a sostegno della pediatria diretta dal professor Massimo Agosti: « Ringrazio per il prezioso strumento donato dalla Fondazione – ha dichiarato il direttore del Dipartimento – Negli anni è aumentata la consapevolezza che i problemi respiratori del sonno possano avere un’importante ricaduta sull’apprendimento, sul comportamento e sulla crescita dei bambini. Per questo motivo è fondamentale fare una diagnosi precoce che si può effettuare mediante la registrazione del sonno. Per effettuare valutazioni mediche specifiche in ambito pediatrico sono necessari non solo strumenti a misura di bambino ma anche competenza ed esperienza nell’interpretazione dei tracciati, caratteristiche presenti in pochi Centri italiani, per tutto ciò il nostro Centro rappresenta un’importante punto di riferimento nazionale per lo studio e la cura dei problemi respiratori del sonno nel bambino.”
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