Retroscena dell’arresto a Lavena Ponte Tresa: manovra a ganascia e pattuglie svizzere sul suolo italiano

L’attività oltre confine da parte della polizia svizzera è consentita da accordi bilaterali con l’Italia. Da anni, infatti, sono attivi pattugliamenti congiunti, realizzati da forze dell’ordine italiane e svizzere

arresto lavena ponte tresa

Erano in tutto tre le pattuglie della polizia svizzera entrate in Italia per eseguire l’arresto di una cittadina svizzera a Lavena Ponte Tresa, nella serata di mercoledì. È quanto emerge da fonti confidenziali di VareseNews, in grado di ricostruire parte dell’accaduto nel tardo pomeriggio di ieri.

Da quanto si apprende, una persona alla guida di un’utilitaria – una Toyota Aygo – cittadina svizzera e alla guida di un’auto con targa ticinese, stava fuggendo dalle pattuglie della polizia cantonale, inseguimento partito dalla zona del Luganese; l’auto era diretta verso il confine di Stato. Le pattuglie che si sono poste all’inseguimento della donna erano due della polizia locale di uno dei comuni del Luganese e una della polizia cantonale.

Arrivata alla frontiera di Lavena Ponte Tresa, la donna è riuscita a superare il valico doganale ed entrare in Italia, tallonata dalle pattuglie svizzere. Una delle auto di servizio elvetiche, però, è rimasta coinvolta in un lieve incidente stradale in territorio italiano e si è fermata sul posto, mentre le altre due hanno proseguito per fermare la connazionale.

Dopo circa 850 metri dalla dogana, lungo via Luino, è avvenuto il fermo del veicolo mediante una manovra “a ganascia”, che ha consentito alle pattuglie di bloccare l’utilitaria davanti e dietro. La donna è scesa dal veicolo e, subito dopo, è stata immobilizzata e ammanettata.

La signora è stata poi trasportata entro i confini elvetici e sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio.

L’attività oltre confine da parte della polizia svizzera è consentita da accordi bilaterali con l’Italia. Da anni, infatti, sono attivi pattugliamenti congiunti, realizzati da forze dell’ordine italiane e svizzere. Esiste un protocollo che consente, in caso di commissione di reati, l’inseguimento anche oltre confine – come accaduto nella serata di ieri.

Successivamente, sono intervenute anche pattuglie dei Carabinieri e della Polizia di Stato italiana, che hanno coadiuvato le operazioni di polizia giudiziaria. L’incidente della pattuglia svizzera in territorio italiano, un sinistro di lieve entità e senza feriti, è stato rilevato dalla Polizia Stradale di Luino.

di
Pubblicato il 15 Maggio 2025
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Avatar
    Scritto da lenny54

    Cioe’, gli elvetici possono entrare in Italia, inseguire e arrestare qualcuno, ma. MA la Svizzera non consente l’estradizione di uno degli attentatori della strage di Piazza Fontana? Gia’ condannato in Italia! Perche’ dobbiamo essere cosi’ subalterni?

  2. Avatar
    Scritto da lenny54

    Mi correggo: la strage del precedente post e’ quella di Piazza Della Loggia a Brescia.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.