“Violente-mente”: a Varese le premiazioni del concorso che sensibilizza i ragazzi su violenza psicologica e assistita
Un concorso, organizzato dal centro Your Self e Stati Generali delle Donne, tra arte e consapevolezza per rompere il silenzio sulla violenza psicologica e assistita. A vincere sono stati Riccardo Facconi del Frattini di Varese, autore dello scatto raptus, e la 4B GCOM del Don Milani di Tradate

Si è conclusa con la premiazione dei vincitori la prima edizione di Violente-mente, il concorso organizzato dal Centro Your Self in concerto con gli Stati Generali delle Donne con lo scopo di sensibilizzare, attraverso l’espressività artistica, i ragazzi e ragazze delle scuole del Varesotto al tema della violenza psicologica e in particolare alla violenza assistita, quella che coinvolge i minori all’interno dell’ambiente familiare.
La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 3 maggio nella sede di Via Luigi Sacco 4, nel cuore di Varese. I giovani partecipanti, premiati dagli sponsor, tra cui Paola Vocaturo, che ha donato un gioiello artigianale ai premiati, la Canottieri Varese, Ceresio in Giallo e la Società Ciclistica Alfredo Binda (con tanto di un accesso speciale alla prossima Tre Valli Varesine), hanno avuto l’opportunità di incontrarsi, esplorare gli spazi del centro e del poliambulatorio e confrontarsi apertamente sui propri lavori creativi.
Il concorso ha visto un ex aequo tra due opere significativamente: Raptus, uno scatto realizzato da Riccardo Facconi della classe 4F del Liceo Artistico Frattini di Varese (foto copertina), e il cortometraggio Ombre Invisibili, prodotto dal trio dell’Isiss Don Lorenzo Milani di Tradate, formato da Tommaso Giudici, Sefora Palamara ed Elisea Guagliardo della classe 4B GCOM. Entrambe le opere, come sottolinea Margherita Bascialla di Your Self, condividono “la multimedialità, con i ragazzi che hanno deciso di mettersi in gioco, approfondire e narrare una tematica molto sensibile attraverso l’uso di immagini”.
OMBRE INVISIBILI, IL CORTOMETRAGGIO DEL DON MILANI DI TRADATE
“UN CIRCUITO COMPLESSO”
«Quella di oggi è una giornata di riflessione che, trasversalmente, riguarda anche la tematica dello stare bene, stare bene innanzitutto con sé stessi – commenta la psicoterapeuta del centro Maria Rosaria Infante -. I ragazzi, con la loro espressività, si sono fatti ambasciatori rispetto alla comprensione della violenza psicologica e assistita, che in Italia ha tanti tipo di forme, con piccole forme quotidiane di violenza assista tra le mura domestiche e non solo, quando le persone che si occupano della cura dei bambini e dei ragazzi hanno comportamenti violenti e arroganti. Succede spesso durante i litigi dei genitori, che non riescono a modulare i sentimenti interiori come rabbia o impotenza. Questa violenza genera ansia e agitazione nei minori, che fin da giovani si trovano ad assistere a situazioni complesse, e si ripercuote anche sulla crescita mentale e il suo sviluppo diventa più fragile. Tutte le persone che si occupano di educazione devono essere particolarmente attente alla ricaduta dei propri comportamenti. Fondamentale diventa dunque la fiducia reciproca e che si ponti e buone relazioni, anche con gli insegnanti, che a loro volta sappiano leggere bene i segni delle difficoltà dei ragazzi. È un circuito complesso, che ha tanti snodi, verso se stessi, il proprio comportamento e le sue ricadute e ancora verso il prossimo».
“SIATE SENTINELLE”
A prendere la parola anche Luisa Cortese, rappresentante varesina de Gli Stati Generali delle Donne, l’associazione nazionale impegnata nella diffusione delle panchine rosse contro la violenza di genere. «Abbiamo rivolto questo progetto a voi ragazzi, perché voi ragazzi siete il futuro della nostra società. Avete il compito di impedire questi casi di violenza. Da tempo stiamo molto lavorando per la tutela delle donne, ma ancora poco per i ragazzi. Abbiamo voluto trattare il tema della violenza perché è un fenomeno che arriva a lasciare orfano un ragazzo. E quando un ragazzo perde la mamma e il papà, la famiglia di disgrega. E questi casi succedono tutti i giorni. Appena pochi giorni fa, (a San Secondo Parmense,ndr.), una donna è stata accoltellata e ora si trova in fin di vita. A dare l’allarme sono stati due ragazzi di 7 e 9 anni».
Anche il consigliere regionale Emanuele Monti ha voluto presenziare e rivolgere un messaggio diretto agli studenti presenti, sottolineando l’importanza del loro ruolo nella società: «Siamo immersi in un mondo di violenza. Cosa bisogna fare, serve parlarne e confrontarsi, perché cercare aiutare è fondamentale – questo il messaggio di Emanuele Monti rivolto ai ragazzi -. Voi avete dimostrato una sensibilità particolare, siate sentinelle nella vostra comunità e rete di amici. Da amministratori del territorio vediamo quanto è cresciuto un tema così drammatico, che porta addirittura anche alla morte. Non chiudiamo dentro a noi stessi la paura, ma siamo i primi a parlare e denunciare».
Un concorso, quello di Violente-mente, che si è trasformato in uno spazio vivo di dialogo, creatività e consapevolezza, lasciando un messaggio forte: la violenza si combatte anche con l’arte, la condivisione e l’educazione.

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