L’Associazione Caimano di Induno Olona compie trent’anni: un testimone passato di generazione in generazione
Una realtà nata dall'idea di alcuni giovani Indunesi che desideravano dare vita e promuovere attività culturali rivolte a tutta la cittadinanza

L’Associazione Caimano di Induno Olona compie trent’anni e, in occasione di questo straordinario traguardo, sabato 7 giugno dalle 17:30 è attesa una grande festa con musica dal vivo, cucina e tanto divertimento. Non una semplice festa, ma un’occasione di ritrovo per tutti coloro che, dal 1995, anno della fondazione, ad oggi, hanno partecipato alla vita del Caimano.
Una realtà che è passata di generazione in generazione, nata dall’idea di alcuni Indunesi che desideravano dare vita e promuovere attività culturali rivolte a tutta la cittadinanza: “Il Caimano nacque grazie ad un’alchimia di situazioni che permise di intercettare i bisogni di tanti ragazzi – racconta Paolo Terzaghi, uno dei fondatori del Caimano – In quegli anni, in oratorio si era tentato di far nascere un gruppo che permettesse ai ragazzi già maggiorenni di promuovere attività culturali, rivolte soprattutto ai ragazzi che generalmente erano costretti a muoversi verso Varese. L’esperimento deluse molti di noi perché capimmo subito che lo spazio d’azione e di libertà nello scegliere le attività sarebbe stato limitato a causa di un dato oggettivo, l’ultima parola spettava al parroco. Nello stesso periodo il nostro coetaneo Alessandro Folador, consigliere comunale, si stava attivando per dare energia alle associazioni del nostro paese e ci propose di farne nascere una nuova che avesse come protagonisti i giovani“.
I ragazzi si trovarono la prima volta nella ex biblioteca (ora Poste Italiane) e grazie alla rete di e relazioni createsi negli ambiti scolastici, lavorativi e sportivi.
“Ci si trovò d’accordo nell’unirsi in un gruppo associativo che avesse principalmente come scopo l’aggregazione e la promozione di attività ludiche e culturali – prosegue – Ricordo il clima divertente, informale e dissacrante dei primi incontri. In particolare la scelta del nome Caimano, fu una decisione legata ad una battuta di uno di noi arrivato tardi alla riunione. Esordi entrando nella biblioteca con un improbabile ed assurdo: “sono sudato come un caimano” perché reduce, se non ricordo male, da una partita a calcetto. Quando ci trovammo a dover decidere il nome dell’associazione, il tormentone “Caimano” aleggiava e così, per curiosità, aprendo un vocabolario della biblioteca, scoprimmo che l’animale citato era definito come tendenzialmente socievole ed incline a radunarsi in gruppo“.
Incontri culturali, concerti, dibattiti politici, tornei che spaziavano dai giochi in scatola allo sport, gite sulla neve, feste, cineforum: Il Caimano divenne presto un punto di ritrovo e una sicurezza nella realtà di Induno.
“Ricordo la grande quantità di occasioni per stare insieme, collaborare, conoscere e confrontarsi aggregando tante persone diverse per estrazione culturale, visione politica e abitudini. A mio avviso, la formula che ha garantito la partenza e i primi anni di vita dell’associazione è stata quella di supportarsi sempre nel realizzare eventi che non per forza interessavano tutti i soci. Saper di avere alle spalle una squadra dinamica e creativa ci ha permesso di proporre eventi ben organizzati, legati alle passioni di ognuno che, in alcuni casi, sono diventati, appuntamenti annuali fissi”.
Memorabili le riunioni organizzative in sede svolte in un clima di goliardica concretezza, ricorda Paolo, il faticoso rito del volantinaggio e l’affissione notturna delle locandine. Fondamentale negli anni, con alti e bassi, fu il supporto delle diverse amministrazioni comunali ottenuto attraverso un grande lavoro di diplomazia del Presidente in carica, per ottenere spazi e sostegno per i diversi eventi proposti.
Imprevista e stupefacente la longevità dell’associazione: con incredibile continuità i fondatori sono riusciti a passare il testimone, contagiando nel tempo i vari associati con l’energia e la creatività, unite al desiderio di potersi esprimere in modo libero da qualsiasi imposizione ideologica.
“Ho letto che il caimano, in natura, vive mediamente tra i 30 e 50 anni – conclude Paolo – Chissà, mi auguro che la specie che si è sviluppata e ambientata nella palude Indunese possa conservarsi ancora di più”.
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