Note a Margine: un concerto dove note e parole svelano il loro lato sconosciuto
Appuntamento sabato 14 giugno, alle 21, a Villa Cagnola con i personaggi di Davide Ielmini. Sul palco: Giorgio Rodolfo Marini, la Insubria Chamber Orchestra, Marco Rainelli e Serena Nardi

Reduce dalla Carnegie Hall di New York, dove il 7 giugno ha diretto il New England Symphonic Ensemble, Giorgio Rodolfo Marini si presenta sabato 14 giugno, alle ore 21, a Villa Cagnola di Gazzada Schianno in occasione del concerto di apertura della 48esima edizione di Musica in Villa (biglietti a euro 10 e 15).
Un libro di risonanza nazionale, pubblicato da Davide Ielmini (foto sopra) nel 2011 per Zecchini Editore, dà il titolo all’evento: “Note a Margine”. Un viaggio avventuroso nella zona bianca della musica dove note e parole non hanno confini. E non ne vogliono. Sul palco, con Marini alla testa della Insubria Chamber Orchestra, ci sarà Marco Rainelli al flauto solista in due concerti dedicati a questo strumento da Antonio Vivaldi: l’op. 10 n.1 “La tempesta di mare” RV 433 e l’op.10 n.3 “Il Gardellino” RV 428. Completano la carrellata dedicata all’autore veneziano due Concerti per archi: “Alla rustica” RV 15 e “Madrigalesco” RV 129. Chiusura affidata ai “Giardini d’Inverno” di Paolo Coggiola. Compositore che, nato nel 1967 e allievo di Bruno Bettinelli, si definisce “postmoderno, attento soprattutto all’aspetto comunicativo ed espressivo della musica e, proprio per questo, vicino a diverse correnti musicali americane e anglosassoni e ai compositori italiani etichettati come neoromantici”.
PERCHÉ NOTE A MARGINE
Ora, ci si potrebbe chiedere le ragioni di un titolo che, a prima vista, suona bizzarro: “Note a Margine”. Serena Nardi, alla voce narrante, avrà il compito di accompagnare il pubblico nel mondo surreale – buffo, altamente ironico ma non comico – di un libro che scherza (ad oggi non si è ancora capito fino a che punto) con i vizi, le arroganze, il narcisismo, le civetterie e i capricci degli artisti.
A tutti gli effetti, Serena Nardi – attrice dal 1986, registra teatrale e impegnata nella produzione di opera lirica – porterà in scena un “teatro tascabile” dove la recitazione, e l’interpretazione, ruberanno pochi minuti all’ascolto strumentale ma, allo stesso modo, saranno anch’esse musica.

CI SARÀ DA DIVERTIRSI
D’altronde, è stata proprio la critica ad aver riconosciuto al libro di Davide Ielmini (giornalista, critico musicale e saggista), cadenze e circolarità tipiche della scrittura musicale. Ci sarà di che divertirsi, e a spiegare il perché è proprio l’autore di “Note a Margine” quando descrive i personaggi che invaderanno la scena il 14 giugno: «Quelle che Ferruccio Federiconi definisce “distrazioni attraenti” – dice Davide Ielmini – non sono altro che strafalcioni nella lettura della musica. Maltratta pianoforte e note, pesta e aggredisce: la buriana non durerà a lungo, perché i tasti si apprestano alla vendetta. Mister Herald è di tutt’altra pasta: il piano lo sa suonare, e bene. Ma è stanco della milionesima versione degli Studi di Chopin: una volta chiuso nella sala di registrazione, farà accadere l’inverosimile. Il Professor Sincope, affetto da una malattia rarissima dal nome “sonus brevis”, è costretto a vivere in un mondo musicale lillipuziano: secondo voi, cosa potrà mai fare ad una Sinfonia di Beethoven o Mahler? Infine, Mister Clock bisticcia con il tempo. E sullo spartito prendono forma strani esserini, gli “O.c.”, che costringeranno direttore ed orchestra ad una scelta stravagante e rabbrividente».
MUSICA E PAROLE IN SIMBIOSI
A questo punto, i protagonisti del concerto di Villa Cagnola non hanno ancora chiarito se ad essere quadro e cornice della serata saranno i brani di Antonio Vivaldi e Paolo Coggiola o i racconti di Davide Ielmini. La cosa certa è che musica e parole vivranno in simbiosi in un gioco di rimandi e cadenze, di richiami coloristici e gioiosi. Di vivaci ed entusiastici rinculi sonori e letterari perché, come dice bene Giorgio Rodolfo Marini, «”Note a Margine” è un libro che tratta ironicamente, in una avvincente narrativa dialogica, i Conservatori paludati, la musica contemporanea, le raffinatezze dei musicologi, le chitarre in Chiesa, i pianisti fortisti; un libro di intriganti racconti musicali surreali tra cui campeggia anche la descrizione di un Concerto per biliardo solista…».
Per il biliardo ci si deve ancora attrezzare; per il resto c’è tutto ciò che serve per una serata che, si augurano gli artisti, faccia tornare a casa il pubblico con un sorriso sulle labbra.
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