Perché abbiamo i glutei (e non solo): la scienza che ti entra nelle orecchie
Andrea Bellati, autore del podcast DiscoScienza, spiega come nasce una storia da ascoltare. Sabato 14 giugno alle 9.30, incontro con lui a Materia Spazio Libero

“Cum plica” è complicato. “Sine plica”, semplice. E spiegare, in fondo, non è che l’arte di togliere le pieghe.
Se Andrea Bellati, divulgatore scientifico e autore del podcast DiscoScienza, avesse voluto condensare tutta la sua filosofia narrativa in una frase, probabilmente avrebbe scelto questa. E in effetti è proprio con questo esempio che introduce il suo approccio alla divulgazione.
Bellati sarà protagonista sabato 14 giugno alle 9.30 dell’incontro Scienza in cuffia, organizzato dal Master Fauna and Human Dimension a Materia Spazio Libero, a Sant’Alessandro di Castronno. Un’occasione per entrare nel suo laboratorio creativo: un luogo dove la scienza si spoglia dei tecnicismi e si trasforma in racconto capace di emozionare, divertire e incuriosire. Prenota qui il tuo posto all’incontro
Dalle schede sugli animali al podcast
Il filo rosso che lega Andrea Bellati alla divulgazione si è tessuto già nell’infanzia. «Quando ero piccolo, molto piccolo, tipo alle elementari, scrivevo piccole schede sugli animali con una macchina da scrivere gigantesca. Scrivevo e poi accompagnavo il testo con un disegno. Poi incollavo le schede per farne un libriccino. Animali ma anche stelle e pianeti. Ecco, sono cresciuto con Piero Angela e sognavo di raccontare la scienza come lo faceva lui».
Oggi quel bambino, cresciuto con la passione per il racconto e la curiosità per il mondo naturale, ha fatto di quella visione un mestiere. Il suo podcast DiscoScienza è uno degli esempi più vivaci e originali di divulgazione scientifica nel panorama audio italiano.
La voce come strumento, la semplicità come cifra
Ma come si fa a rendere accessibili concetti complessi senza svilirli? Anche qui, Bellati ha le idee chiare. «Si dice in latino che una cosa con le pieghe (“cum plica”) è complicata. Sempre i latini dicevano che una cosa senza pieghe (“sine plica”) è semplice, quindi facile da capire. In italiano si dice spiegare: l’atto di togliere le pieghe ma anche di far capire le cose agli altri. Bella l’etimologia, eh?»
Non basta però la semplicità: ci vuole anche un linguaggio che parli alle generazioni, che sappia mescolare riferimenti pop e rigore scientifico. «Bisogna raccontare semplice e mescolare media e linguaggi perché nessuno si senta escluso. Se per raccontare la crisi climatica citi anche Frozen o Kenshiro, ecco che i cuori palpitano, parli con le generazioni e le cose si ricordano più facilmente».
Podcast: il nuovo alleato della scienza
Negli ultimi anni, il podcast è diventato uno degli strumenti più potenti per la divulgazione. E Bellati ne è consapevole: «Il podcast è la vera novità degli ultimi anni nell’ambito dell’informazione. Non competerà mai con la tradizionale educazione accademica, ma credo che ne diventerà uno strumento fondamentale. Pensiamo alle lezioni di storia del Prof. Barbero poi diventate podcast di enorme successo».
Non sostituzione, quindi, ma sinergia: una nuova via per avvicinare pubblici che difficilmente si affaccerebbero a una lezione universitaria.
La voce, un’arte da coltivare
E poi c’è la voce. Bellati ne parla con la passione di chi la conosce intimamente: «Il tono è il colore, il ritmo è la melodia, devono accompagnare il testo. Una delle cose più difficili è imparare ad ascoltare e ad apprezzare la propria voce come se fosse uno strumento musicale e lavorare per perfezionarne le esecuzioni. Ci vuole pazienza ed esercizio, all’inizio ascoltare la propria voce registrata può essere un’esperienza irritante, capita a tutti. Sviluppare e dare tono personale e ritmo al testo è fondamentale, perché la voce sia riconoscibile e più gradevole da ascoltare».
Le puntate del cuore
Tra le tante puntate di DiscoScienza, ce ne sono alcune che Bellati ricorda con particolare orgoglio. «Be’, c’è una puntata con ospite Stefano Nazzi di Indagini: un’emozione gigantesca! E poi una puntata sul perché abbiamo i glutei, sì insomma, perché siamo gli unici mammiferi sulla terra con un bel paio di chiappe».
Ma a fare la differenza è sempre la passione personale: «Mi piace molto parlare di evoluzione umana e del perché, come cantava Cristina D’Avena, siamo fatti così. Mi piace raccontare le notizie scientifiche che mi appassionano, solo così puoi trasmettere entusiasmo e passione. Per questo, ogni mattina, faccio una bella rassegna stampa e raccolgo gli articoli che mi interessano sfogliando le più importanti riviste di settore».
Scienza in cuffia: un incontro per ascoltare (davvero)
L’appuntamento di sabato a Materia Spazio Libero sarà quindi molto più di una lezione o di un incontro frontale. Sarà un viaggio tra voce e scienza, tra parole e immagini mentali, tra strumenti e passioni. Perché, come ci insegna Andrea Bellati, la scienza non è fatta solo di numeri e dati: è fatta di storie, emozioni e — perché no — anche di un buon paio di cuffie.
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