Salvataggio rospi, 3500 esemplari “intercettati” a Golasecca

Un anno positivo nel sito di Melissa, grazie anche alle piogge abbondanti della stagione. Preoccupa invece la situazione degli anfibi nella zona di Lentate a Sesto Calende, dove sono stati censiti soltanto 1017

anfibi sesto calende

La stagione di salvataggio del rospo comune in migrazione volge al termine, a Sesto Calende e Golasecca, dove i volontari di Tutela anfibi basso Verbano odv sono stati impegnati tutte le sere da metà febbraio a metà maggio, occupati a traghettare i rospi da una pare all’altra della strada per evitare che fossero vittime delle automobili. «Giunge il momento di tirare le somme» spiega Milo Manica, presidente dell’associazione sestese impegnata ormai da anni nelle azioni di tutela degli anfibi in collaborazione con Parco del Ticino e amministrazioni comunali. «Il 2025 risulta un anno molto proficuo per gli anfibi del nostro territorio, interessato finalmente da piogge abbondanti dopo anni di siccità.» (foto di Luca Zulianello)

La stagione conclusa segna un record positivo a Melissa, dove i numeri sono incoraggianti, con oltre 3500 rospi intercettati durante la stagione riproduttiva. I volontari armati di guanti, secchi e torcia hanno salvato dallo schiacciamento stradale molte coppie che si sono recate al Fiume Ticino per deporre le uova. Importante anche il supporto delle GEV del Parco del Ticino, che hanno contribuito sia con l’allestimento delle barriere temporanee, sia con persone impegnate la sera sul campo. Un dato negativo invece dal sito storico di Lentate Verbano a Sesto Calende, con appena 1017 rospi censiti nella stagione. Spiega Manica: «Siamo preoccupati per una situazione che sembra peggiorare di anno in anno. Durante le operazioni di salvataggio del 2025 abbiamo trovato anche alcuni individui con macchie che fanno sospettare una patologia virale. Grazie alla “Stazione sperimentale regionale Anfibi” basata al Parco dei Colli di Bergamo, abbiamo fatto un tampone a un individuo e aspettiamo le analisi per capire come comportarci in futuro.»

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Se i salvataggi degli adulti sono ormai finiti, i volontari non possono però tirare il fiato. A Somma Lombardo, presso la diga del Panperduto sono infatti iniziate le operazioni di supporto ai giovani rospetti, che si stanno spostando dal fiume verso il bosco a seguito della metamorfosi. Il muro di contenimento a monte della strada è un ostacolo insormontabile: migliaia di piccoli rospi rischiano di morire sotto il sole di giugno o sotto le ruote di auto e biciclette. Per questo è in atto una collaborazione con il Consorzio Est Ticino Villoresi, che ha riprogrammato la manutenzione del verde per andare incontro alle esigenze ecologiche dei rospi evitando gli sfalci nel periodo più delicato, e con il Parco del Ticino, che ha coordinato anche il sostegno delle GEV. Spiega Marco Tessaro, vicepresidente dell’associazione: «Stiamo sperimentando alcune soluzioni per supportare i tanti volontari ancora impegnati sul campo: abbiamo realizzato delle rampe mobili in legno che fungono da scivolo per consentire ai rospetti di salire oltre il muro. Percorso non facile, ma che contiamo di migliorare in vista del 2026.»

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Pubblicato il 25 Giugno 2025
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