Goletta dei Laghi fotografa un lieve miglioramento sul Lago Maggiore: tre punti su sei entro i limiti
La ventesima edizione della campagna di Legambiente mostra segnali di miglioramento, ma conferma criticità: il torrente Boesio resta il punto più problematico, Angera si offre come nuovo punto di campionamento, mentre i sindaci puntano a fare fronte comune per il territorio con enti e cittadini. "Un contratto di lago potrebbe essere una soluzione"

La Goletta dei Laghi ha fatto tappa a Laveno per presentare i dati 2025 sulla qualità delle acque della sponda lombarda del Lago Maggiore.
Rispetto ai poco confortanti dati del 2024, quando 5 punti su 6 presentavano valori oltre il limite, la ventesima edizione dell’attività organizzata da Legambiente ha rilevato che quest’anno tre aree del Verbano risultano entro i limiti di legge, due inquinati e uno fortemente inquinato, ovvero il torrente Boesio a Laveno, che da anni presenta un forte inquinamento batterico.
Il monitoraggio microbiologico è stato eseguito il 16 giugno dai volontari di Legambiente, e i risultati sono stati presentati mercoledì 9 luglio alle Officine dell’Acqua, alla presenza di amministratori locali e tecnici.
LA SPONDA LOMBARDA DEL MAGGIORE: I TRE SITI INQUINATI
Luino conferma il miglioramento già rilevato nel 2024: lo scarico in Piazza Garibaldi è entro i limiti. A Sesto Calende – nella frazione di Lisanza – dove l’anno scorso era emerso un nuovo punto critico, i valori rientrano. Anche a Brebbia, alla foce del torrente Bardello, la situazione si è stabilizzata. Restano invece problematiche la foce del Tresa a Germignaga e quella dell’Acqua Negra a Ispra, entrambe inquinate. Il punto più critico resta il torrente Boesio a Laveno, da anni osservato speciale: qui i livelli di escherichia coli ed enterococchi intestinali superano ampiamente i limiti fissati dalla normativa europea.
«Goletta dei Laghi è una campagna oramai storica che mira alla tutela e alla salvaguardia degli ecosistemi acquatici delle acque dei maggiori laghi lombardi e italiani – ha spiegato Christian Aletti di Legambiente -. In particolare andiamo ad analizzare batteri di origine fecale alla foce di torrenti, fiumi e canali che entrano nei cinque maggiori laghi lombardi. In provincia di Varese la nostra azione si concentra sul Maggiore e sul Ceresio».
«Quest’anno i risultati sono leggermente migliori rispetto a quelli dell’anno scorso: in tutta la Lombardia abbiamo campionato 32 punti: 15 di questi sono risultati fortemente inquinati, 2 inquinati e altri 15 all’interno dei parametri. Non ci sostituiamo agli enti, ma interveniamo su punti dimenticati e spesso critici – continua –. Monitoriamo le foci e le loro zone più esposte per portare dati e numeri a supporto dell’azione civica e politica». La campagna, infatti, oltre al monitoraggio scientifico, prevede attività di sensibilizzazione, pulizia delle spiagge e cittadinanza attiva.
TAVOLA ROTONDA DEI COMUNI LACUSTRI PER FARE RETE INSIEME A ENTI E CITTADINI

Dopo l’esposizione e l’analisi dei dati, è seguita una tavola rotonda tra gli amministratori comunali di Luino, Laveno, Ispra, Angera e Travedona Monate, che hanno rilanciato l’impegno collettivo per la tutela del lago, sottolineando l’importanza del lavoro sinergico e intercomunale, tra enti, amministrazioni e gli stessi cittadini. Ciascun Comune ha anche ricordato alcune singole iniziative fatte nel segno della sostenibilità: l’assessore di Luino Porfiri ha ricordato l’investimento da 6 milioni sulla rete fognaria, il vicesindaco di Angera Manica, oltre a sottolineare il progetto in corso insieme a Plastic Free (a cui aderirà entro la fine dell’anno anche Travedona) ha dato la disponibilità a ospitare un nuovo punto di campionamento, mentre la prima cittadina di Ispra Di Spirito e il vicesindaco di Laveno Bardelli hanno sottolineato come sia importante fare rete, agire con continuità e sotto tutti i punti di vista – dal turismo sostenibile alla gestione dei rifiuti – e mantenere alta l’attenzione, sia dove i dati migliorano e soprattutto dove i dati indicano problematicità, spesso frutto anche di una catena di criticità, come succede per i torrenti e i fiumi che in realtà attraversano diversi Comuni.
A chiudere la presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto, che ha ricordato come “i ritardi nella socializzazione delle reti idriche abbiano reso più difficile una gestione collettiva ed efficace” sottolineando l’importanza di agire anche «nei punti non balneabili ma molto frequentati, affiancando così i controlli ufficiali: una delle svolte più importanti dei vent’anni di Goletta dei Laghi».
«Paghiamo gli errori e gli arretrati del passato – conclude Meggetto -. Purtroppo spesso i cittadini non vedono le “murature” del territorio (intese come infrastrutture invisibili, ndr) e non si rendono conto, per esempio, dell’importanza degli investimenti sulle fognature. Gli amministratori però devono continuare a fare la loro parte: un contratto di lago sarebbe una soluzione molto interessante».

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