Il prete che ha trasformato la storia dei santi in “best seller“: tutto esaurito a Cuvio per don Massimiliano Taroni
Oltre 350 persone alla presentazione dell’ultima opera dedicata a santi e beati. Il parroco ricevette anni fa anche un encomio da Sergio Mattarella

Una serata da tutto esaurito, chiusa – come si suol dire – con il botto. Domenica 27 luglio, la Pro Loco di Cuvio ha organizzato un evento speciale per celebrare Don Massimiliano Taroni, (nella foto) sacerdote del paese che ha raggiunto l’incredibile traguardo di 100 pubblicazioni dedicate alla vita di santi e beati.
L’incontro si è svolto di fronte a un pubblico eccezionale, con oltre 350 persone presenti, tra cui il sindaco Luciano Maggi, l’arciprete di Canonica Don Feliciano Rizzella e l’editore Velar, che ha una collana – «Collana Blu – Messaggeri d’Amore» – nella quale rientrano le pubblicazioni del sacerdote scrittore. Emozionato e visibilmente soddisfatto, don Massimiliano ha ripercorso le tappe del suo lungo percorso editoriale.
Tra le opere di maggior successo, spiccano la biografia della beata Paolina Jaricot, con 33.000 copie diffuse, e quella di Santa Maria Soledad, tradotta in sei lingue e arrivata a quota 60.000 copie. Importante anche il libro su Santa Maria Cristina Brando, utilizzato come testo ufficiale durante la canonizzazione.
Il prete-scrittore ha raccontato storie di figure lontane nel tempo, come San Timoteo, contemporaneo di San Paolo, e Giovanni da Montecorvino, primo ambasciatore papale in Cina nel XIII secolo, o ancora il Beato Gabriele Allegra, primo a tradurre la Bibbia in cinese.
Non sono mancati riferimenti a figure legate al territorio, come Monsignor Carlo Angelo Sonzini, fondatore del quotidiano Luce e sepolto a Varese.
Il momento più emozionante della serata è arrivato alla fine: la lettura, da parte di don Massimiliano, di una lettera scritta a mano ricevuta qualche anno fa, con encomio personale e complimenti per l’intera opera: firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su carta intestata del Quirinale.
Un riconoscimento straordinario per una vita interamente dedicata alla fede e alla divulgazione: don Massimiliano vanta un lungo impegno missionario in Africa, e proprio qui assistette nel 1989 all’omicidio di monsignor Salvatore Colombo, avvenuto a Mogadiscio. Una storia di cui il sacerdote è stato prima testimone e poi cronista, col primo libro della collana.
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